Visualizzazioni ultimo mese

Cerca nel blog

Translate

mercoledì 30 aprile 2008

LETTERA22, IL LITTORIO E MIO NONNO



Lettera pubblicata oggi su "Il Riformista"

Caro direttore,

abbiamo letto su L'Espresso che la neonata associazione Lettera22 (che con scarso fair play e altrettanto poca fantasia utilizza la stessa dicitura dell'agenzia da me diretta) si fa precedere senza smentirle da battute tipo: “Siamo gli antemarcia, gli altri al massimo sciarpa littorio”. Con un riferimento nemmeno tanto velato a quella vicenda oscura del Ventidue che va sotto il nome di marcia su Roma. A me le marce non dispiacciono, vedi quella per il Tibet, ma detesto le marcette. E mi dà un senso di disgusto pensare che qualche tuo lettore, su un giornale per il quale scriviamo da anni, possa confondere la nostra Lettera22 (il cui motto abbiamo mediato da Albert Londres: "L'unica linea che un giornalista è tenuto a rispettare è quella ferroviaria...") con una Lettera22 che si lascia apparentare con i cascami del littorio e una gongolante passione nostalgica per un'epoca dove la libertà di stampa era una chimera.
Lo sapeva bene mio nonno Tullio che, da direttore e proprietario de La Tribuna, dopo aver attribuito il delitto Matteotti al Duce, si vide confiscare il giornale e obbligare a un buen retiro sulle colline umbre senza più poter prendere la penna in mano. A questo punto è bene che i tuoi lettori sappiano che io, Paola Caridi, Gabriele Carchella, Gianna Pontecorboli, Ilaria Maria Sala e quanti di Lettera22 scrivono per te, non hanno nulla a che vedere che con questi giovin signori. Noi esistiamo da ben quindici anni, ed è un po’ singolare che dei cronisti non si siano accorti, leggendo gran parte dei giornali italiani o accendendo la tv, della nostra presenza sul mercato editoriale. I giovin signori, comunque, sembrano voler usare lo strumento - che Montanelli rese famoso - per la loro marcia su Viale Mazzini, dove pare vantino molte adesioni. Temo che quel 22 assomigli, più che ai tasti della Lettera di Nizzoli, al Ventidue che inaugurò una delle più buie stagioni del giornalismo italiano

Vai al sito di Lettera22

Leggi di mio nonno Tullio Giordana quanto scritto ne "La stampa del ventennio" di M. Forno

Nessun commento: