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venerdì 5 settembre 2008
OLTRE GUSTAV, L'EMERGENZA AD HAITI
Per gli Stati Uniti "Gustav" è stata soprattutto una grande paura. Per Cuba - una lunga storia di evacuazioni pilotate quando arrivano uragani, tempeste e cicloni - Gustav è stato, nella provincia occidentale di Pinar del Rio, un vetro e proprio dramma con danneggiamenti anche gravi ad almeno 100mila abitazioni, ma alla fine con un bilancio di danni da imputare solo alle strutture. Ben diversa la situazione ad Haiti dove il quadro ambientale è in continuo peggioramento e dove il solo uragano Gustav si è portato via oltre settanta anime. E dove la forza della natura – e l'impreparazione alle catastrofi naturali – rischia adesso di sprofondare il paese in una vera e propria emergenza umanitaria.
Dopo Gustav è infatti stata la volta dell'uragano Hanna che ieri aveva già totalizzato oltre sessanta vittime ma che, secondo la protezione civile, stamattina era oltre le 130. Ma dopo Guastav e Hanna (che non ha ancora concluso la sua corsa) e con l'intermezzo della "tempesta tropicale" Faray che ha ucciso altre 40 persone, all'orizzonte c'è un altro uragano: Ike. Tre tempeste d'acqua e di vento nel giro di sole tre settimane e un ennesimo dramma naturale all'orizzonte rischiano di sprofondare letteralmente il paese in una catastrofe complessiva che le misere strutture della fragile economia haitiana potranno difficilmente sopportare....
Nella foto R. Preval, presidente di Haiti
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