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sabato 27 dicembre 2008
CI PROVO COL VIAGRA
Anche la magica pastiglietta per conquistare il consenso dei capi clan. Ma al di là della "pillola del risveglio", la grande nebulosa resta il "surge" afgano che dovrebbe prendere l'avvio nei prossimi giorni. Basteranno regali e Blue Pills per vincere la guerra psicologica contro i talebani?
"Vincere i cuori e le menti" è ormai un mantra che va per la maggiore.
Tutti ricordano quando Condoleezza Rice lo disse apertamente agli
indonesiani mentre gli americani provvedevano a Giacarta aiuti in
grande stile per lo tsunami: ti do una mano ma mi serve un favore. E
per farmelo ci vuole il tuo cuore oltre che la tua mente. Ma adesso la
conquista si fa anche attraverso il corpo. Anzi, più precisamente,
grazie alle prestazioni sessuali che pillole magiche offerte dalla
farmacopea occidentale possono resuscitare in una seconda vita dalle
performance inaspettate.
L'ultima frontiera della guerra in Afghanistan, stando al Washington
Post, si chiama "Blue Pills", le pillole dell'amore che possono
rinvigorire gli ardori guerrieri di qualche pashtun in età avanzata di
cui occorre conquistare cuore e mente. Così, raccontata da fonti
rigorosamente anonime ma rafforzata dalle spiegazioni degli addetti ai
lavori che ricordano i tempi della "Guerra fredda" combattuta da
avvenenti spie tra lenzuola bollenti, l'ultima trovata degli agenti
con gli occhiali neri è il ricorso al Viagra. Non solo è ovvio: regali
di ogni tipo per gli afgani, dai coltelli multiuso alle medicine, dai
giocattoli ai libri di scuola. La nuova frontiera della guerra è anche
psicologica.
La notizia in realtà ne nasconde un'altra, assai più seria e che
riguarda la nuova strategia da adottare nel paese dell'Hindukush. L'ha
messa a punto il generale Petraeus e si basa su un lungo lavoro messo
in campo con i capi tribù delle aree calde per conquistare le loro
menti e i loro cuori, e perché no la loro gratitudine per l'elisir di
giovinezza. Il fine è creare una rete di milizie tribali che dovranno
dare una mano agli eserciti supertecnologici che però non riescono ad
aver ragione dei talebani. Ma poiché dargli in mano altre armi sarebbe
pericoloso – e su questo punto si era scatenata negli Usa una gran
polemica – al posto dei kalashnikov gli agenti dell'intelligence, i
militari del Centocom (il megacomando agli ordini di Petraeus), i vari
funzionari della diplomazia sotto traccia, faranno regali. Non
pistole ma opere di bene: giocattoli e aspirine, utensili da cucina e
altri ammennicoli. Non escluse le blue pills che, com'è noto, possono
fare miracoli.
Su questa nuova offensiva si basa il tentativo americano di vincere la
guerra: conquistare consenso con beni di prima o seconda necessità
che garantiscano la partenza di questa riedizione afgana del "surge"
iracheno. Il battage – a giudicare sulle indiscrezioni che ogni giorno
affollano i giornali americani – è grande e ben strombazzato. Ma per
ora Obama non ne ha ancora apertamente parlato e non è chiaro quanto
condivida la strategia – con l'uso più o meno ufficiale del Viagra –
che i militari di Petraeus stanno mettendo a regime. Chissà se ha
conquistato il cuore e la mente del neo presidente.
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