(articolo scritto per il 1 numero di Terra mensile da ieri in edicola)
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg06iB2FefPA2ozVQqAXt6_0Nxg_adt0iH877wo13fUYX6hZKnkxlEp9-13H0fg9ZYsZ_BQ9NhgEKozsvn7-XmSeLAB2H_Y2WlY38hJ6An9Pivv02O1Uk6upGMtGx9cQE9AoIfwA4LRwlU/s320/01_3.news_anteprima.jpg)
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmMsSufyVDC8KFDhxY_uAQyRGpz7vIDTvJGP8Af8NXDthJDD7YUaEckg8sMW-ffr7BLs4ApN0JsvEz2R5enbZLqj0Rkx83hghBT2sTw05RDGNpmGPsZdfr2rlGysZaiUkwLQI0BCsXqX4/s320/01_3.news_anteprima.jpg)
Da quando ho intercettato la sua coscienza di essere vivente, da quando alle sole coccole ho sostituito i discorsi, da quando io e il cane ci confidiamo i guai o le gioie della nostra esistenza, Fanny mi è apparsa sotto un'altra luce: quella della sua anima.
Ho avuto cani per tutto il corso della mia vita senza mai averli scelti, comprati, salvati da un canile. Ho sempre cercato di tenerli a distanza perché, sotto sotto, capivo che avrebbero limitato la mia libertà di movimento e, soprattutto, che avrei corso il rischio di amarli. Ho avuto un gatto di provenienza stradale, quand'ero adolescente, che è morto in battaglia e avevo giurato che non avrei più voluto animali. Il fatto è che gli animali sono attratti da me. Mi cercano e mi seducono. Così è avvenuto con Fanny.
Un levriero saluki è un cane nobile di origine beduina. Un cane dei deserti, dice quel poco che si riesce a trovare su di loro, che è in realtà il capostitpite di tutti i corridori a quattro zampe. Dal saluki deriva il pastore afgano, il grande borzoi russo e le decine di incroci con cui, soprattutto gli inglesi – colonizzatori per eccellenza di territori e comunità - hanno popolato il mondo con razze selezionate. Non ho scelto Fanny perché è un cane di razza. Me lo hanno regalato e ha anzi saputo farsi perdonare il pedigree. I nobili, specie quando esibiscono una sfilza di cognomi (“che, sai, non mi stanno nemmeno tutti sulla carta d'identità...”) o quando vi mostrano l'albero genealogico dove scorre il loro sangue blu, possono diventare stucchevoli e noiosi. Ma Fanny è diversa. Non esibisce il suo nome per intero (Kanyamakan saluki) né i magnanimi lombi da cui è stata partorita. Adora i meticci di colore nero o i cani da cascina (che per intendersi assomigliano ai jack russel) che le piace provocare inchinandosi davanti e mimando la corsa di gioco. E' un cane nobile nell'animo. Che mi ha insegnato anche a stare attento alle parole che uso (bastardi? No, meticci. Bastardo sarai tu!).
E' pensando al deserto che ho scoperto che un cane ha anche dei diritti. Uno dei suoi diritti è che dovrebbe correre. Che i confini del mio salotto sono assai più ristretti di quelli di un'anima libera che nel suo dna possiede il ricordo di spazi infiniti. Oggi il luogo della sua origine si trova forse tra Irak Siria e faceva parte della Grande Persia. Gli iraniani lo considerano il loro cane nazionale, scippato, come il petrolio e altri diritti, dall'Union Jack. Suo cugino primo, il levriero afgano, è invece un cane pastore. Ormai in Afghanistan non ne esistono più: spazzati via da trent'anni di guerra e dallo scippo di tesori - dai monili ai cani - che, in sei lustri di razzie, hanno spazzolato il Paese dell'Hindukush. Cane nobile per diritto di sangue e di cittadinanza, il levriero afgano era esclusiva proprietà del re. Potevi tenerlo per accudire il gregge, ma non potevi venderlo. Fartelo razziare si.
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgrS7vZuDhoWF7KPzbcM3Ebm98fAd19BOerFysutQcHTnoqTnMn2U4ntz5exGVo17GlKqOCMFzY4242kJ7_Lo1Q4Ty675iiqpQSmpThgAUOEhSCpljoECuDr-3uxJm4K-KiQ8Ttp1aRpIk/s320/credit+autoscatto.jpg)
L'alternativa è lasciarla in macchina. Per il cane è un luogo sicuro e conosciuto ma adesso che sto pensando a comprarmi un riksciò, per non dover rinunciare alla bici e nemmeno al cane, la radio, certi ristoranti e il cinema restano un tabù. Che viola i diritti di Fanny e miei perché ci vieta di stare assieme. Per Fanny separarsi da me è un dolore vero e profondo. Come fare?
Per la radio uso la macchina. Sto via un'oretta e lei si rassegna. La cosa è ciclica dunque sa che tornerò. Al cinema ho rinunciato. Ho letto che a Roma ne esiste uno anche per cani. Ma che film daranno? Sul ristorante però mi impunto. E la legge potrebbe darmi ragione.
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiztnh9iTEospBRTyWagRvZhwYAE62FrmrFxvrMKf1UxIkfSZVjX0b3IbxMcmHeCyqnB5oPfruPVdkjQAeKFFCf1xu-SZfjjERBomtt0MvIsjXMgIflaR-AIucCRkSSbMkcpwT2z1WuCfA/s320/credit+Monika+Bulaj.jpg)
L'ordinanza recepisce tra l'altro la legge 189/2004 sul divieto di maltrattamento degli animali e sull'abbandono di animali domestici, (per saperne di più si veda ad esempio sul sito della Lav ndr) e riconosce che gli animali non sono “cose”, ma esseri senzienti. Anche il governo Berlusconi ha fatto qualcosa di buono.
Le foto: dal basso, Enzo Mangini 2011, durante una manifestazione per la Siria
Monika Bulaj: Fanny corre nel parco di Piazza Vittorio a Roma
Qui trovate Fanny sul sito agraria.org
Nessun commento:
Posta un commento