Visualizzazioni ultimo mese
Cerca nel blog
Translate
lunedì 26 marzo 2012
LETTURE CONSIGLIATE
C'è molta carne al fuoco, forse persino troppa, nel bell'articolo sui talebani (afgani e pachistani) scritto da Henna Afridi per World in Progress, un mensile italiano che si occupa di politica estera. Ma ci sono almeno due buoni motivi per leggerlo e per prendere dimestichezza con questo magazine online, gratuito e con buona parte degli articoli in italiano e in inglese.
Afridi dà un quadro dei motivi che hanno spinto i talebani ad aprire, sempre che la corsa vada a buon fine, un ufficio politico a Doha. Sulla stampa estera qualcosa abbiamo letto, ma su quella italiana le analisi non si sprecano e troppo spesso sembrano irrimediabilmente segnate dalle letture americane. L'articolo in questione invece è stato scritto da quell'area e si vede. Scrive di cose poco note e disegns un rpofilo di come si sta muovendo quel movimento. Il secondo motivo è che sia Afridi sia i suoi colleghi sono tutti molto giovani e rappresentano direi uno dei pochi aspetti che consentono ancora di avere fiducia nel futuro produttivo (intellettualmente ed editorialmente) del nostro Paese (pregevolissima anche la copertina).
Il progetto di World in Progress, come si evince dalla presentazione, è quello di “....una rivista-laboratorio che nasce da un’idea condivisa da un gruppo di giovani studenti e studiosi interessati all’approfondimento delle relazioni internazionali contemporanee: creare uno spazio all’interno del quale scambiare opinioni, esprimere pareri e confrontare visioni su quel mondo che costituisce, allo stesso tempo, l’oggetto delle nostre analisi e l’ambiente fisico delle nostre esperienze soggettive”. In sostanza si tratta di una rete di giovani ricercatori che amano il giornalismo analitico, sparsi per il mondo e disposti a investire. Una vera (doppia) risorsa in tempi in cui si pensa di chiudere le sedi Rai all'estero, di ridurre o azzerare i corrispondenti dei giornali, di mandare gli inviati tutt'al più al seguito delle truppe. Perché doppia? Perché l'età media di questo gruppo azzarderei che non superi i trent'anni. Aria fresca ed energia a cui si potrebbe al più prestare un po' di esperienza editoriale e grafica.
Questa scoperta è, da parte mia, colpevolmente tardiva. Non è l'unica e chissà mai che non prefiguri un grande network federato di giovani (e magari anche stagionate) menti italiane che amano la politica estera e che sono stufe di stare a guardarsi solo l'ombelico
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
1 commento:
A nome di tutta la redazione WiP vorrei ringraziarla per le belle parole spese per il nostro lavoro. Sapere che qualcuno come lei apprezza il progetto che stiamo portando avanti ci aiuta a credere che la direzione intrapresa possa essere quella giusta.
Posta un commento