
Prosegue poi spiegando quali sono le richieste principali del movimento: They want - dice alla Gannon - all Afghan prisoners released from U.S.-run detention facilities at Guantanamo Bay and near Bagram Air Field north of the Afghan capital; the names of all Taliban currently on the United Nations sanctions blacklist removed; and recognition of the Taliban as a political party. E spiega che i colloqui del Qatar fallirono quando Washington fece affondare l'idea della liberazione di cinque talebani da Guantanamo.
Queste interviste sono rare e difficili da ottenere ma importantissime per capire un movimento su cui abbiamo pochissime fonti dirette e da cui provengono spesso rivendicazioni non sempre attendibili. Vale la pena di segnalarle anche se Agha Jan è una figura controversa: è stato l'uomo dei colloqui nel 2011 con gli americani ma ora si trova in Turchia, non si sa bene se solo per motivi di salute - come dice - o per dissidi con la shura di Quetta che, tra l'latro, l'avrebbe messo sotto inchiesta. Anche la sua liberazione (era stato arrestato dopo mullah Baradar) ha fatto discutere e si era pensato che in qualche modo i pachistani volessero utilizzarlo.
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