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lunedì 9 settembre 2013

VIAGGIO ALL'EDEN 9 / FINALMENTE KATHMANDU


Kathmandu: l'arrivo a Shangri-La. La città degli hippy e dei maoisti. Ragazzi di strada. Viaggio alle nevi perenni. La fine del sogno e il villaggio diventa metropoli


A volte ci chiedevamo se il Viaggio all'Eden, come qualcuno aveva ribattezzato la rotta di hippy e frikkettoni degli anni Settanta, fosse un percorso che menava in India o a Kathmandu. In effetti la città nepalese era l'ultima stazione del viaggio eppure nessuno dei Paesi attraversati aveva il fascino, la forza, la complessità dell'India, un continente più che una nazione. Kathmandu però, città-palazzo di una monarchia fortemente tradizionalista quanto restia al cambiamento, aveva un fascino a sé del tutto particolare in un Paese di rara bellezza naturalistica, dove la mano dell'uomo aveva plasmato piccoli villaggi che sembravano usciti da una favola e una capitale che, anticipando il mondo architettonico sinotibetano e miscelandolo con la cultura indù, era una mescolanza di stili che avevano alimentato una qualità artigianale di estrema raffinatezza. Inoltre il Nepal, stato cuscinetto tra l'Impero di mezzo e la grande Unione indiana, aveva un discreto segmento di popolazione tibetana e ne aveva raccolto e assimilato pezzi di tradizione nel substrato prevalentemente indiano di questo piccolo regno fuori dal mondo (la maggioranza è induista). Il Nepal godeva del suo status privilegiato di cuscinetto geopolitico per restare fermo nel tempo con tutto quel che ne consegue: una staticità che ne aveva preservato le bellezze naturali e architettoniche tanto quanto la longevità di una monarchia assoluta e autoreferenziale....

continua su un libro di prossima pubblicazione

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