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sabato 12 aprile 2014

Guerre sporche (Dirty Wars). La cineteca di Amanullah


E' un film documentario del 2013 che si intitola Dirty Wars e, molto colpevolmente ,lo  segnalo solo adesso. Dopo aver visto robaccia come Lone Survivor, son sempre piuttosto diffidente sui film o i documentari sulla guerra in Afghanistan, quando va bene celebrativi delle eroiche battaglie dei nostri  (il che vale anche per alcuni saggi e la media dei reportage e dei  servizi televisivi soprattutto in Italia). Ma Dirty Wars è altro e al proprio la pena di essere  visto: non è un semplice resoconto ingentilito da una buona scrittura e da una trama che tiene insieme la storia. Jeremy Scahill, giornalista investigativo di The Nation e già autore di “Blackwater”, scopre, racconta e spiega il lato oscuro della guerra. Niente retorica ma notizie, tra cui, soprattutto, quella sull'invenzione delle Joint Special Operations Command. Non nel 2008, come il reporter pensa di scoprire, ma addirittura trent'anni prima, per entrare davvero nel vivo della sua capacità operativa in Irak. Lui però ci arriva da una strage a Gardez che lo mette sulla pista di una sigla mai sentita: Jsoc appunto, a capo delle quali, con autorizzazione presidenziale, c'è l'ammiraglio William H. McRaven. Obama, ci  fa una pessima frigura.

In origine un libro delle edizioni di Tha Nation, il film è  uscito subito a ridosso del saggio, davvero fondamentale da vedere per chi segue il tema della guerr. Un documentario freddo e molto documentato che si dipana in Afghanistan, Irak, Somalia e Yemen.

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