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domenica 27 aprile 2014

Pakistan, la libertà di stampa e il caso Hamid Mir

Hamid Mir, un noto giornalista pachistano e conduttore del'autorevole GeoTv, è stato ferito quasi mortalmente in un attentato domencia scorsa (20 aprile) e si è salvato per miracolo. All'inizio si era pensato ai talebani ma poi le accuse sono piovute sull'Isi (la famigerata intelligence pachistana), il cui comandante -  Zaheer ul-Islam -  è stato più volte tirato in ballo da GeoTv,  tanto che, qualche giorno fa, il ministro della Difesa ha chiesto al Pemra (Pakistan Electronic Media Regulatory Authority) si sospenderle il permesso di andare in onda. L'affaire col tempo è diventato spinoso e scottante e non riguarda più solo Hamid ma la libertà di stampa e quella di azione dei servizi.

Le accuse all'Isi sono arrivate prima dal fratello ma poi lo stesso Hamid, ancora in ospedale ma in lenta ripresa, lo ha  messo nero su bianco. Ha consegnato al fratello il messaggio e questi lo ha letto in tv mettendo in ulteriore difficoltà l'emittente che in qualche modo ha cercato di prendere le distanze, molto probabilmente per via delle pressioni ricevute, via ministero della Difesa, dall'Isi stessa. Nel messaggio Hamid (un giornalista che, per dirne una, ha intervistato anche bin Laden ed è stato il primo a farlo dopo l'11 settembre  2001) ha detto che: "I had been facing threats from both state and non-state actors, but some developments in the recent past convinced me to inform my colleagues about the elements who could most likely try to kill me".  E i recenti sviluppi sarebbero una visitina di cortesia di agenti dell'Isi, latori di minacce. Pare che l'Isi ce l'abbia con lui per la sua attivit investigativa, la copertura degli avvenimenti in Belucistan e, comunque, l'esercizio della critica per un'agenzia governativa non esente da una storia tanto lunga quanto controversa.

Adesso la vicenda è diventata tutta politica: parlamentari, della maggioranza e dell'opposizione, hanno preso le difese di Geo e di Hamid e criticato il ricorso al Pemra del titolare della Difesa,  Khawaja Muhammad Asif.  Hamid dal canto suo oggi ha rincarato la dose in un'intervista alla Bbc (urdu) spiegando che la mente che ha deciso l'attentato è la stessa che lo minacciò perché lasciasse il Paese: gi stessi che lo visitarono nel famoso incontro già citato nell'intervento letto in Tv dal fratello. Ha aggiunto di essere appena stato avvertito che ci saranno nuovi tentativi di eliminarlo.
Una  brutta storia che va avanti.

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