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domenica 14 febbraio 2016

Addio a Pietro Filacchioni, il "sindaco" di Radio3

Lo chiamavamo "il sindaco" e chissà perché. Chissà chi aveva appioppato a Pietro Filacchioni, vecchia colonna di Radio3, quel termine che rimanda a una funzione che si può declinare nei modi più diversi. Il tratto del carattere - apparentemente mite ma imperioso quando gli giravano le scatole - o l'uomo che vede tutto e tutto sa? Non saprei. Pietro, che se n'è andato in questi giorni, è per me un bellissimo ricordo. E non perché, quando si parte per l'ultimo viaggio, è di rigore un po' di buonismo caritatevole. Dopo lunghi mesi di assenza dalla radio fu proprio lui a chiamarmi per un servizio su Indira Gandhi. Non so se fosse una sua idea ma sua era la voce e suo, per me, è rimasto il ricordo di chi mi rivoleva al microfono. Per tanti anni ha lavorato a Radio3 mondo, trasmissione che entrambi avevamo nel cuore. Rintanato in un ufficio minimissimo che dava sul balcone e dove era lecito fumare, Pietro curava le scalette musicali: uno di quei lavori oscuri perché l'ascoltatore non sa mai che, dietro a una voce, c'è il lavoro di molte altre ugole silenti: cerca le notizie, scrivi il lancio per i giornali, scegli gli audio di accompagnamento, suggerisci, telefona, trova, rimedia alle mancanze del conduttore....



In questa foto del formidabile Mario Dondero c'è uno dei periodi più fulgidi - almeno per me - di quel programma: ci sono da sinistra in piedi Maria Teresa Sircana e alla sua sinistra, appunto, Pietro; di fianco Giulia Nucci, il fotografo Mario Boccia (che con Mario era venuto in trasmissione) e in prima fila Benedetta Annibali, Cristiana Castellotti - la curatrice - e "Betta" Parisi, per anni e dagli esordi la regista del programma. L'immagine di Pietro è rara; non era uno che amava mettersi in mostra, lo dovevi trascinare. Capace però di sorprese: per il suo credo cinquantesimo compleanno, invitò una marea di gente in un raffinatissimo padiglione a Ponte Milvio da cui uscii storto e rimpinzato e ovviamente, anche un po' stupito da quel gesto di splendore cui si era presentato con raffinata eleganza. Buon vecchio Pietro, il cielo ti sia leggero  più di quanto non lo sia stata la terra.

Domani (lunedi) dalle 11 alle 14 alcuni amici di Radio3 ed altri si ritrovano alla Camera ardente del Policlinico Gemelli. Prego loro di salutare il sindaco per me.

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