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martedì 23 gennaio 2018

Caos afgano

Non è ancora chiaro quante siano effettivamente le vittime dell’attacco all’hotel Intercontinental di Kabul, iniziato nella serata di sabato 21 gennaio e conclusosi solo dopo 17 ore e con l’intervento delle forze speciali (secondo l’emittente ToloNews, i morti sarebbero oltre 40 con oltre una decina di stranieri tra loro). Quel che è invece chiaro è non solo che la guerra afgana è tutt’altro che archiviabile, ma che sta anzi conoscendo un’escalation. Sia da parte talebana (i mujahedin di mullah Akhundzada hanno rivendicato l’attacco all'albergo), sia da parte governativa e soprattutto americana (i raid degli alleati sono triplicati rispetto al passato), sia da parte di nuovi attori (lo Stato islamico, autore di stragi cicliche da oltre due anni a questa parte).


Tra attentati e raid aerei il processo negoziale sembra non riuscire a fare passi avanti: i talebani hanno negato che vi sia stato un incontro informale in Turchia né hanno confermato una visita in Pakistan di membri del loro ufficio politico a Doha, in Qatar, l’unica rappresentanza ufficiale del movimento all’estero. Ribadiscono che non si tratta sino a che resterà una presenza di occupazione straniera nel Paese... (continua su Atlante delle guerre)


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