E' che in questo luogo la presenza cinese è sempre più evidente: macchine agricole, motori, pompe made in China. Ristoranti e alberghi gestiti da cinesi e scritte ovunque in cinese e in lao. Pure la presenza cinese, che deve contare per una bella percentuale, è abbastanza discreta in questa zona dove prevalgono i Khmu e una piccola percentuale di Hmong. Discreta se si levano gli alberghi più appariscenti della città: terreno di discesa dei cinesi che vengono qui per affari.E' abbastanza evidente che la nuova ferrovia, che collegherà lo Yunnan a Singapore passando per Laos e Thailandia, transiterà da qui e, a quel punto, la città avrà un incremento ancora maggiore. E' l'avamposto di Pechino Oudomxai anche se il mercato locale (capannoni e capannoni che espongono camion, tubi, lavatrici, tondini e ferramenta d'ogni tipo) è in parte anche terra di conquista di vietnamita (le pompe di benzina sono Pvn Petrovietnam) e tailandese (dalle fasce elastiche a scocche, motori e anche trattori made in Thailand). La Cina è vicina e non resta dunque che andare verso il confine a vedere com'è spiandola dal buco della serratura laotiana.
Il seguito nei prossimi giorni su il manifesto

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