Vientiane - Mentre il coronavirus si estende a macchia di leopardo in tutta l’Asia, tanto da aver fatto suonare l’allarme persino nel lontano Pakistan, si contano ormai sulle dita di una mano sola i Paesi vicini alla Cina ancora esenti dal contagio: Laos, Myanmar e Indonesia nel Sudest, il maggior campo di battaglia dove ieri è “caduta” anche la Cambogia (restano fuori in realtà anche i micro Stati del Brunei e di Timor Est). In Cina si contano ormai 132 vittime e oltre 6mila casi.
Per quanto diverse farmacie della capitale laotiana avessero finito le mascherine protettive, pochi le portano e il Laos non sembra molto preoccupato dell’emergenza virus. Dopo un comunicato del 22 gennaio scorso, il ministero della Sanità ha emesso ieri una nuova dichiarazione che invita a fare attenzione ai luoghi affollati e a utilizzare la mascherina. Agli aeroporti si fa attenzione a chi viene dalla Cina, ma la sensazione è che il dilagare del virus non si sia trasformato né in ansia eccessiva e tanto meno in psicosi anti cinese. C’è del resto un elemento chiave che spiega perché - almeno qui - non sia il caso di preoccuparsi eccessivamente... segue su atlanteguerre
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