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mercoledì 11 giugno 2025

Il giornalismo della Scuola Lelio Basso ha compiuto 20 anni


La Scuola di giornalismo Lelio Basso ha compiuto vent'anni e ha celebrato la ricorrenza con due belle iniziative: un libro di "fuoriclasse", ossia una raccolta di lavori dedicata ai vent'anni e composta da diversi contributi di ex allievi. E una  festa.

La raccolta di inchieste e approfondimenti dal terreno  hanno a che vedere col tema delle diseguaglianze, un tema molto caro alla scuola. La prova mi pare sia andata molto bene e così un libro celebrativo (che ricorda i fondatori Linda Bimbi, Maurizio Torrealta, Massimo Loche), il ruolo della Fondazione - e la forza di due colonne come le sorelle Monica e Ruth -,  è diventato un bel saggio a molte mani e con un campo visuale aperto (migranti, quartieri, lavoro, giustizia etc.).

La seconda iniziativa è stata una festa per lanciare il libro e ricordare i vent'anni della Scuola di giornalismo. Ci lavoro da tanti anni: fu Linda Bimbi (con Monica e Ruth) a chiamarmi un pomeriggio che ero in treno, lo ricordo assai bene. Mi propose il corso di scrittura che, nel tempo, abbiamo affinato con Paolo Affatato, maestro del giornalismo di agenzia ma anche di quello di approfondimento. Il corso si basa su poche lezioni frontali e su quotidiani esercizi pratici. La teoria ci vuole è ovvio e anche il ragionamento sulla teoria. Ma poi bisogna scrivere, scrivere, scrivere. Il risultato si vede spesso già al secondo esercizio.

Come amo ripetere, qualsiasi articolo giornalistico, qualsiasi scrittura per la radio e la televisione e persino le poche righe per  la didascalia di una foto,  devono richiamarsi a quelle quattro regolette che differenziano la scrittura giornalistica dallo "svolgimento del tema" che ci hanno insegnato a scrivere alla scuola media. Se si impara a scrivere bene un pezzo di cronaca -  senza fronzoli, eccesso di aggettivi, scarsa propensione a usare virgole e punti in modo appropriato - si è pronti per tutto il resto. Dice Marina Forti, la nostra direttrice: "Magari sei Ernest Hemingway ma prima di esprimerti come lui devi imparare come si scrive". 
Tanti auguri Scuola Basso!


Alcuni membri della Scuola di giornalismo Lelio Basso: da sinistra Giuliano Battiston, Giulio Rubino, Cecilia Cardito (detta anche la terza colonna), Marina Forti, Massimo Loche, Ruth Libanio, Marco Silenzi, Annalisa Camilli, Monica Gomes, il sottoscritto 


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