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giovedì 18 ottobre 2012

L'AIA SU TARANTO? PER GLI AMBIENTALISTI E' UN BLUFF

Il governo (via Conferenza dei servizi) ha licenziato oggi l'Autorizzazione integrata ambientale che gli ambientalisti respingono al mittente chiedendo conto dei dati sanitari in mano al ministero della Salute e denunciando, oltre agli omissis del documento, una norma “ad aziendam” che spunta nel decreto semplificazioni. E che demolisce il principio comunitario “chi inquina paga”

Il governo approva l'Autorizzazione integrata ambientale che riguarda lo stabilimento dell'Aia a Taranto. Un documento che le associazioni ambientaliste hanno avuto solo cinque giorni per leggere e nel quale nessuna delle critiche e delle proposte del mondo ecologista è stata accolta. Dai Verdi a Legambiente, passando per il Wwf e per tutte le associazioni che hanno a cuore il destino di Taranto, il coro è unanime: respingono al mittente il documento del ministero dell'Ambiente. E molte fra loro si domandano se tutte le omissioni contenute nell'Autorizzazione non configurino un atto grave su cui la magistratura ordinaria e quella europea potrebbero adesso intervenire visto che ogni altra istanza per “riformare” l'Aia è fallita. Ma c'è di più: nel decreto semplificazioni al vaglio del parlamento spunta quella che Angelo Bonelli, nel corso di una conferenza stampa oggi a Roma con medici pugliesi e l'associazione Peacelink, definisce una sorta di “norma ad aziendam”, che sembra scritta apposta per salvare capra e cavoli e che «demolisce il principio comunitario che chi inquina paga». Leggi tutto su Terraonline

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