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giovedì 3 gennaio 2013

LA CINETECA DI AMANULLAH (Raccontare la guerra afgana)

Nel 2011 una produzione francese diretta da Stéphane Rybojad - Special Forces - Liberate l'ostaggio - diede il suo contributo al racconto della guerra in Afghanistan: il canovaccio racconta dell'inviata di guerra Elsa Casanova che viene presa in ostaggio dai talebani. Per evitare la sua imminente esecuzione, viene inviata un'unità delle forze speciali francesi a liberarla. Scene forti e ben girate, grandi paesaggi con un ossessivo uso della macchina da presa dall'alto che gira attorno ai protagonisti, schizzi di sangue e una retorica da “forze speciali” molto americana, nel girato e nei contenuti. Uscito nei cinema nel 2012 è un film di genere dove gli eroi vengono colpiti da un proiettile su cento mentre i loro colpi vanno sempre a segno. Gli eroi sono logicamente buoni e acculturati; i talebani sono cattivi, spietati, ignoranti e non sanno combattere. Viene da chiedersi come mai, se 5 delle forze speciali francesi riescono a sgominare un centinaio di turbanti, la Nato non abbia vinto la guerra. Misteri della fede e della propaganda. Il film in versione italiana si può vedere qui.

Molto più onesto è un film russo ambientato tra l'88 e l'89 - 9 Pora o Il nono battaglione - lungometraggio russo-finlandese-ucraino (2005) del regista russo Fyodor Bondarchuk. La retorica c'è per quel tanto che serve in un film di guerra, ma la storia, che si basa sul massacro reale (di sovietici e mujaheddin) della cosiddetta Battle for Hill 3234 (l'ultima battaglia!) e si conclude con la ritirata dall'Afghanistan, sembra un modo assai più serio di raccontare il conflitto, visto con gli occhi degli occupanti, gli sciuravi. Anche qui niente sconti su azione, belle riprese e molto sangue ma con maggior realismo e con uno spaccato della vita al fronte interessante e assai poco di genere.
Si può vedere su youtube
con sottotitoli in inglese.

Curiosità: è uscito negli Usa solo nel 2010 in Dvd. Mai, ovviamente, in Italia. E' stato criticato perché pare non troppo accurato nella ricostruzione ma fu molto apprezzato dal pubblico russo (e probabilmente ucraino). Il sito del film è un bel esempio di pubblicità cinematografica di genere. Val la pena di vedere sia il sito in russo sia quella in inglese e il diverso stile di presentazione ai due differenti pubblici



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