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giovedì 21 marzo 2013

FARSA ITALIANA

Così i due marò italiani tornano in India. Incredibile. Dopo le trionfanti dichiarazioni del ministro Terzi sulle "solide" ragioni che avevano consigliato la scelta, la marcia indietro a due giorni dalòlo scadere dell'ultimatum indiano. E non convincono le precisazioni di Staffan De Mistura: "Il governo indiano ha garantito che non ci sarà la pena di morte nei loro confronti" e "La parola data da un italiano è sacra: noi avevamo sospeso" il loro rientro "in attesa che New Delhi garantisse alcune condizioni". L'Italia chiederà un "arbitrato internazionale, che venga rispettato il concetto che militari che operano per la propria nazione all'estero vadano giudicati in Italia e nel proprio Paese e che tutto questo venga risolto rapidamente".

In realtà noi non avevamo "sospeso", avevamo detto che i marò sarebbero rimasti in Italia. Parola di Terzi. Poi però Terzi sparisce e riappare Staffan De Mistura un gentiluomo che aveva gestito con abilità e correttezza la complessa vicenda sino al colpo di teatro del ministro e che, nei giorni del rimpatrio baldanzoso, era apparso molto defilato. Adesso, nell'ora della diplomazia vera, riappare. E Terzi sparisce. Sarebbe ionesto se si dimettesse e chiudsse questa farsa che ci ha coperto di ridicolo e che ha messo a rischio i nostri rapporti con un colosso da 1 miliardo e due di persone. E sarebbe corretto che si dimettesse anche Di Paola, se non altro per aver illuso due suoi soldati (e relative famiglie) che sarebbero restati a casa.

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