Una rara immagine di Fazlullah Comanda davvero lui i talebani pachistani? |
Dopo che in febbraio le stesso Fazlullah aveva dato via libera al negoziato tra Ttp e governo, i conciliaboli sono andati avanti a strappi anche perché diversi sottogruppi e comandanti locali, o altre formazioni della galassia jihadista, si sono opposte ai colloqui e non hanno rispettato la tregua decisa dal vertice del Ttp.
In marzo infine è venuta alla luce una vera e propria faida per il controllo dei Meshud, la potente tribù che ha dato i natali a gran parte dei capi del Ttp. La faida è tra i seguaci di Sheryar Mehsud (che si rifà al leader Hakimullah ucciso in novembre) e un gruppo capitanato da Khan Said Sajna (sempre un meshud). La faida sarebbe già costata diverse decine di morti. Così ieri Fazlullah (noto anche come Radio Mullah) ha rilasciato un video in cui chiama i compagni alla lotta sperando forse in una riunificazione che superi l'impasse: «Il nostro jihad continuerà fino a che la sharia non sarà legge o altrimenti moriremo come martiri», ha sentenziato, un po' come dire che la sharia è il bene supremo. Una frase che però mette una pietra tombale sul negoziato che per il governo può tenersi solo nel rispetto della Costituzione (che prevede per la sharia un ruolo non univoco nel sistema legislativo pachistano). Ma forse per Fazlullah il problema dell'unità dei militanti è al momento più importante che il negoziato col governo. Divisi, i talebani perderanno e il loro capo non vuole trattare senza aver prima sanato le divisioni, motivo per cui avrebbe commissionato a un mediatore il ruolo di paciere tra le due fazioni, una delle quali (quella di Sheryar) ha rivendicato oggi il sequestro di un turista cinese nelle aree tribali. Quanto a Sajna, in questo caso, uno dei dissidi oltreché con Sheryar per la guida dei Meshud sarebbe in corso proprio con Fazlullah perché Sajna sarebbe più orientato al dialogo col governo di mullah Radio, come ha appena dimostrato il suo video.
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