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In questa foto (Irin), un campo sfollati a Khost dove hanno trovato rifugio 3mila afgani. La temperatura sfiora i 50 gradi |
Preoccupato dell'avanzata irachena di Al Baghdadi, dalla guerra infinita in Siria e del conflitto ucraino, il mondo non ha occhi molto attenti sul Pakistan. Sono i numeri a dare la doccia fredda: da quando alcune settimane fa il governo e l'esercito hanno deciso il pungo di ferro con l'operazione
Zarb-e-Azb in seguito all'attacco all'aeroporto di Karachi in giugno, a Bannu, distretto a ridosso delle aree tribali verso Sud sono già stati registrati
575mila sfollati, famiglie in fuga dal Waziristan del Nord dove è in atto la caccia al talebano, straniero e no. Ma questi poveracci in fuga da bombardamenti con droni e caccia e da operazioni di terra su vasta scala, vanno anche verso l'Afghanistan, superando la frontiera virtuale che separa pathan da pashtu. Sarebbero circa 80mila persone in quella che l'agenzia
Irin definisce una migrazione senza precedenti riversatasi oltrefrontiera. La situazione è grave, se si pensa che Bannu è una città di un milione di abitanti e che la migrazione verso l'Afghanistan ha già innescato un'ennesima tensione tra i due Paesi. Il totale, in un bilancio a spanne, fa oltre 650mila sfollati in nemmeno un mese.
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