Una bomba, forse insaccata nel corpo di un kamikaze, è esplosa alla porta di in un ristorante che dista pochi metri da un checkpoint paramilitare a 500 metri dal luogo dove si accalcano non solo transfrontalieri e viaggiatori, ma anche centinaia di persone che, come a Londra, a Mosca o al Quirinale, assistono alla piccola parata militare che rende persino simpatico uno dei confini più caldi del mondo. Lungo la frontiera che dal 1947 divide i due Paesi, scaramucce e persino vittime non mancano mai di punteggiare le cronache delle turbolente relazioni tra le due nazioni sorelle uscite dalla fine del Raj britannico.
Eshan, ex Ttp ora a capo del Jamaat-ul-Ahrar (Ttpja) |
Il gruppo, la cui secessione dal Ttp (guidato da Mullah Fazlullah) data da settembre (per un rafforzamento e applicazione della sharia e lotta mirata essenzialmente al Pakistan), controllerebbe almeno tre distretti delle aree tribali (Mohmand, Bajaur, Khyber, Arakzai), almeno - a detta loro - il 70-80% della milizia ormai ex Ttp e sarebbe guidato, oltre che da Ehsanullah Ehsan, ex portavoce del movimento, da Omar Khorasani, già vecchio leader dei talebani pachistani.
Può essere che il nuovo gruppo di Ehsanulah voglia sottolineare la sua forza ma è anche la prima volta che colpisce fuori dalle aree tribali e addirittura sul confine indiano, elemento che può solo aumentare la tensione tra i due Paesi. Un episodio strano per la strategia islamista pachistana che fa pensare a movimenti dietro le quinte che più che col Corano o la guerra ai miscredenti sembra riportare a vecchie strategie destabilizzatrici nel subcontinente.
Quanto a Jundallah, gruppo terrorista associato al Ttp e inizialmente comandato da Hakismullah Meshud fino alla sua morte (ucciso da un drone nel 2013), il gruppo si era già fatta notare per ferocia settaria e stragista con episodi rilevanti: l'attacco nel 2013 alla chiesa cristiana di Ognissanti a Peshawar (127 vittime di cui un'ottantina cristiani), in ottobre l'attentato fallito al capo della Jamiat Ulema-e-Islam (Jui-F), Maulana Fazlur Rahman, leader islamista ritenuto evidentemente troppo morbido e colluso col potere laico, l'uccisione nel 2012 di 18 pellegirni sciiti che viaggiavano da Rawalpinti al Gilgit-Baltistan, stesso luogo in cui furono uccisi nel 2013 degli scalatori stranieri di cui il gruppo rivendicò poi l'esecuzione.
Il video amatoriale è tratto da Youtube
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