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La mappa è tratta dal sito della Bbc |
Il presidente delle Maldive Abdulla Yameen Gayoom ha dichiarato dalla mezzanotte di ieri lo
stato di emergenza per trenta giorni, una misura che sospende le libertà fondamentali con effetto immediato. Lo stato di emergenza consegna il piccolo arcipelago nell'Oceano indiano alle forze di sicurezza in un Paese che non esita a usare il pugno di ferro quando il potere si sente minacciato. E così, mentre si era alla vigilia di una manifestazione di piazza indetta dall'opposizione del Maldiavian Democratic Party, la decisione del palazzo azzera proteste e contestazioni. Abdulla è un uomo di polso. Ha appena fatto arrestare il suo vice presidente Ahmed Adeeb, accusato di aver ordito il suo assassinio con una bomba piazzata sulla barca presidenziale: il presidente l'ha scampata ma sua moglie è rimasta ferita. Non sembra però ci siano prove evidenti né che si sia trattato di un attentato, né che la mente di un supposto golpe ai suoi danni fosse il suo vice. L'atmosfera è comunque tesa. Il procuratore generale di Male ha detto che la polizia ha trovato esplosivi e armi e che lunedi è stata disinnescata una bomba nascosta vicino al palazzo presidenziale. Insomma, aria di colpo di stato anche se per ora il golpe lo sta facendo il presidente.
Può darsi che gli ardori si spengano e che il capo dello Stato si limitai a far piazza pulita degli avversari (l'ex presidente Mohamed Nasheed, capo del Partito d'opposizione, è stato incarcerato due volte e l'ultima grazie alla legge anti terrorismo) ma può darsi anche che la situazione diventi esplosiva come già accaduto in passato in questo
microcosmo insulare di 300 kmq con 330mila abitanti. Piccoli giochi forse, ma che hanno comunque a che vedere con un gioco assai più ampio. La stabilità delle Maldive è importante per l'India che, acquisito nuovamente il controllo sullo Sri Lanka, non vuole certo perdere quello sulle Maldive, pedina geostrategica nel vasto Oceano indiano. Come strategici sono i rapporti diplomatici. Male li tiene stretti con tutti, indiani, americani, srilankesi. Ma anche con la Cina: nel 2014 nelle piccole Maldive si è recato in visita Xi Jinping, segretario generale del Partito comunista cinese, presidente della Repubblica Popolare e capo della Commissione militare centrale. Una visita che forse non è passata inosservata. Adullah Yameen Gayoom era già in sella, dal novembre del 2013.
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