Quel diamante ha una lunga storia, anzi un'epopea che provo a riassumere in due parole: le origini sono incerte, probabilmente indiane, nell'Andra Pradesh, dove la gemma regale fu trovata pare nel XIII secolo. Finì nelle mani della dinastia indù dei Kakatiya, regno che fu poi spodestato dal sultanato di Delhi. Ma c'è chi dice che quella pietra già adornasse i tesori dei re ben prima della nascita di Cristo. A Delhi comunque siede Babur, un uomo di origini turco mongole (discendeva da Tamerlano e Gengis Khan) ma molto influenzato dalla cultura persiana che nel '500 fonda in India l'impero moghul. Babur, che volle essere seppellito a Kabul (conquistata nel 1504)- e dove tuttora si trova la sua tomba nei giardini che portano il suo nome - si accaparra la gemma che diventa il "diamante di Babur", un re "afgano" a Delhi (anche se era originario della valle del Fergana, Babur si era, come dire, afganizzato e aveva fatto di quella città - dove alla fine volle essere seppellito per "vederne il cielo" - un giardino). Il gioiello entra dunque nella sfera afgano-persiana della storia e ancor di più quando diviene la pietra di Nader Shah, lo scià di Persia (1736–47) conquistatore, tra l'altro, dell'Afghanistan e in grado di invadere l'India battendo le truppe moghul. Ma gli afgani erano in agguato e quando il suo impero collassa, la gemma passa nelle mani di Ahmad Shāh Durrānī, il creatore di un regno afgano a tutti gli effetti, fondatore di quel che oggi consideriamo il Paese dell'Hindukush (muore nel 1772). Un suo discendente (su cui ci siamo a lungo dilungati), Shah Shuja (1785-1842), diviene proprietario della pietra che però non gli porta fortuna. Uomo reinsediato al trono afgano dai britannici, sarà costretto alla fuga durante la quale porterà con sé la Montagna di luce.
Babur il grande: sopra Nader Shah |
Certo la pietra fu ceduta e non trafugata e vi è traccia di quei passaggi di mano sanciti da un trattato. Ma è una storia di vincitori e vinti e di una pietra, asiatica a tutti gli effetti, che la Regina d'Oltremanica voleva per sé in Europa (o meglio, nel Regno Unito). Potremmo chiosare che Vittoria forse non immaginava che, dall'India, avrebbe guadagnato un diamante ma, da lì a breve, nel 1947 avrebbe perso la perla dell'Impero: e cioè l'India intera, comprese le montagne dell'Andra Pradesh da cui proveniva la bella Koh-i-Nur
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