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mercoledì 24 agosto 2016

Dimenticare

Herat, la Grande Moschea
Mentre lascio ancora una volta questo amato Paese, mi vien da pensare che purtroppo Afghanistan significa ormai #guerra dimenticata#, una locuzione che ho sempre odiato ma temo proprio che adesso sia cosi. Nessuno ne vuol sapere di questa guerra che, anziché esser terminata, cresce di intensità. Qualche esempio. Dopo il famoso attacco alla scuola militare nel 2014 a Peshawar, Islamabad - forse per ritorsione con Kabul che chiude gli occhi sui paktalebani che hanno santuari in Afghanistan - ha deciso un piano di espulsione che, dal gennaio scorso,  ha gia riversati 100mila afgani residenti in Pakistan fuori dal Paese. 67mila solo da giugno (in Pakistan vivono 2 mln e mezzo di afgani  di cui 1 milione non registrati). In Helmand le cose vanno male come al solito ma ora assai peggio e i talebani sono a un passo di Lashkargah. Ma quel che par peggio riguarda tutta la zona di Baghlan Kunduz, dove i talebani hanno prima preso un distretto poi diversi check point governativi (poi ripresi), bloccato la autostrada e fatto saltare il ponte che va in città. Si combatte furiosamente mentre a Kabul il governo litiga.  Gli americani  fanno largo uso delle loro  forze speciali e hanno  ricominciato i bombardamenti ma con i famigerati B-52. Che questa non sia guerra.... Lascio il Paese con questa amarezza mentre ammiro le tonalità del terreno che circonda Herat, dal marrone scuro al giallo tipicamente desertico di un territorio struggente. E dimenticato

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