Visualizzazioni ultimo mese

Cerca nel blog

Translate

giovedì 31 gennaio 2019

Accordo Usa/Talebani: la lettura della guerriglia

Sappiamo abbastanza delle posizioni americane sulle prime mosse di un accordo di pace in Afghanistan. Ma qual è  esattamente la posizione della guerriglia? Cosa pensano del negoziato i talebani?

Mercoledì scorso - scrive oggi Pak Tribune -  i talebani hanno rilasciato un'intervista video in cui parla l'attuale capo dell'ufficio politico talebano a Doha, Sher Abbas Stanekzai (che sarà sostituito nei colloqui da Mullah Baradar, considerato una "colomba"). Stanekzai  afferma, tra l'altro, che le Nazioni Unite, l'OIC (Organizzazione della conferenza islamica), le maggiori potenze e i Paesi regionali e limitrofi saranno presenti come garanti quando i talebani e gli Stati Uniti firmeranno gli accordi sul ritiro delle truppe e sull'impegno dei talebani a far si che  il suolo afgano non venga usato per danneggiare altri. "Abbiamo convinto  gli Stati Uniti - scrive il quotidiano riportando alcuni stralci dell'intervista - che le questioni relative agli Stati Uniti saranno discusse con loro e quelle relative alle questioni interne dell'Afghanistan saranno discusse con gli afgani e le tribù a tempo debito" (Leggi anche  quanto ha detto in un'intervista audio all'Ap sul fatto che i talebani non vogliono per forza nel futuro governare il Paese da soli).

Stanekzai nel fotogramma di un video
 pubblicato su Youtube da Afghan
 Social Network nel novembre 2018
"Gli Stati Uniti pensano che l'Afghanistan sia stato usato contro di loro in passato e vogliono assicurarsi che il suolo afgano non venga usato contro di loro in futuro. Vogliono che nessuno agisca contro gli Stati Uniti e se ciò viene garantito,  sono pronti a ritirare tutte le truppe straniere sia americane sia della NATO. Abbiamo detto loro che persino un solo soldato straniero non è accettabile sul suolo afgano-... abbiamo detto loro che il Jihad continuerà anche se un solo soldato rimarrà in Afghanistan. Ci hanno assicurato che ritireranno tutte le forze".

Stanekzai sostiene che gli americani hanno assicurato di non volere né la presenza permanente di truppe né basi militari, un punto sensibile sul quale sinora l'inviato americano non aveva detto nulla. Poi c'è il nodo governo afgano che i talebani considerano un esecutivo illegale e imposto con la forza. Il presidente Ashraf Ghani - dice Stanekzai - non può decidere che restino le truppe straniere né chiedere loro di andarsene perché non ha alcun potere: "E dunque - conclude il negoziatore talebano - come possiamo parlare con una persona impotente?"

Quando si dice via dall'Afghanistan, ribadisce  Sher Abbas Stanekzai, significa non un singolo soldato, nemmeno all'interno dell'ambasciata americana.... (segue su atlanteguerre.it)

Nessun commento: