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mercoledì 25 settembre 2019

Ancora morti a Papua

Almeno apparentemente è tornata la calma a Wamena e a Jayapaura, le due città della maggiore delle due province indonesiane di Papua (situate nell’area occidentale dell’isola della Nuova Guinea) che lunedi sono state attraversate da violente proteste che hanno portato a un bilancio che - ieri sera - era di 27 vittime ma che le autorità non considerano per niente definitivo. Già attraversata da violente dimostrazioni nell’agosto scorso scatenate da episodi razzisti contro giovani papuasi che si trovavano per studio a Giava, sede della capitale Giacarta, la tensione è tornata a salire quando si sono diffuse voci che un insegnante della locale scuola superiore Yaspin avesse fatto dichiarazione razziste contro i papuasi che, contrariamente alla maggioranza degli indonesiani, sono di pelle nera. Bufala o meno, come sostiene la polizia locale, la gente è scesa in piazza a Wamena e ha iniziato a dare alle fiamme edifici governativi e negozi. Una rabbia che ha ricordato le proteste di agosto quando – dopo gli episodi razzisti avvenuti nella città giavanese di Surabaya, – si era scatenata una protesta che – al grido di “non siamo scimmie” - ha visto dar fuoco anche al parlamento di Manokwari, capitale della Papua occidentale, la provincia confinante che invece questa volta è rimasta tranquilla... segue su Atlanteguerre

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