Visualizzazioni ultimo mese

Cerca nel blog

Translate

giovedì 3 ottobre 2019

La saga infinita del voto afgano

Bontà sua, l’ingegner Hekmatyar - meglio noto per i suoi trascorsi come il “macellaio di Kabul” - ha fatto sapere ieri che riconoscerà i voti espressi col sistema biometrico nella recente elezione del nuovo presidente afgano. Un sistema ancora imperfetto e testato per la prima volta in Afghanistan dove prosegue il conteggio dei voti che, coll’andar del tempo, ha fatto salire l’affluenza alle urne dai 1,9 milioni iniziali ai 2.595.445 e dunque – su 9,6 milioni di aventi diritto – con una percentuale che dal 20% è passata al 26. Da un quinto dei votanti a un quarto. Sempre poco comunque per una giovane democrazia che tra minacce, violenze ma anche disillusione ha visto andare alle urne meno di tre afgani su dieci. In un suo rapporto da Kabul, l’International Crisis Group sintetizza così i prossimi passaggi: “Non si prevede che i voti preliminari ufficiali vengano resi noti prima di metà ottobre. E anche in questo caso, il conteggio dei voti sarà soggetto a certificazione dopo che gli organi elettorali avranno valutato i reclami in merito al processo. Se il conteggio ufficiale non darà a nessun candidato più del 50% dei voti, sarà richiesto un secondo turno. Improbabile che possa svolgersi fino alla primavera, perché il clima invernale rende troppo difficile l'accesso degli elettori ai seggi elettorali”...

segue su atlanteguerre

Nessun commento: