Il movimento, composto soprattutto da giovani studenti, ha dato la sua ennesima prova di forza domenica a Bangkok dove, secondo la polizia, 10mila persone si sono unite all’ennesima manifestazione non a caso davanti al monumento alla democrazia. Secondo la Bbc sarebbe la più numerosa in in Thailandia da sei anni. La piazza insomma non molla, nonostante la repressione e forse anzi proprio per quella: il 14 agosto è stato arrestato Parit “Penguin” Chiwarak, ventiduenne studente universitario e attivista molto noto. “Con le accuse relative al suo coinvolgimento nel raduno della “Free Youth” del 18 luglio a Bangkok – ricorda una nota di Human Rights Watch - è accusato di sedizione (pena detentiva massima sette anni), assemblea con l'intenzione di causare violenza, violazione del divieto di riunioni pubbliche e altri reati”. Il 7 agosto, la polizia aveva arrestato altri due membri del movimento, Arnon Nampha e Panupong Jadnok, con le stesse accuse. Hrw mette in guardia su nuovi imminenti arresti.
Il movimento ha preso fiato nel febbraio scorso, dopo che il Future Forward Party – progressista e capeggiato da un giovane imprenditore molto popolare - era stato sciolto dalla magistratura. Poi è arrivato il Covid e le restrizioni sugli assembramenti di massa mentre a giugno si veniva a sapere della scomparsa di Wanchalearm Satsaksit, attivista in esilio in Cambogia dal 2014, un altro tassello che ha riattizzato le braci. Il 18 luglio le proteste sono ricominciate, nonostante il divieto di raduno e lo stato di emergenza decretato contro il virus, culminando il 10 agosto nella lettura in piazza di un manifesto in dieci punti in cui, oltre a chiedere le dimissioni di Prayut e una nuova Costituzione, il movimento ha in sostanza detto che il re era nudo. Il manifesto, letto da una attivista al campus Rangsit dell'università Thammasat, ha sollevato un coro di critiche persino tra i progressisti o i partiti d'opposizione come il Pheu Thai (espressione del vecchio leader in esilio Shinawatra) che, pur sostenendo il movimento e chiedendo una nuova Costituzione, lo scioglimento del parlamento e la fine della repressione, ha preso le distanze dalle richieste che hanno rotto un tabù in un Paese dove tutto si può criticare tranne le loro maestà.
Nessun commento:
Posta un commento