Visualizzazioni ultimo mese

Cerca nel blog

Translate

lunedì 22 settembre 2008

MARRIOTT, IL GIORNO DOPO




Se l'obiettivo dei jihadisti, che sabato scorso hanno attaccato il Marriott di Islamabad, fossero stati gli occidentali, il loro bottino sarebbe davvero magro. Nonostante infatti vi fosse, come spesso accade negli alberghi internazionali, un ricevimento con diplomatici e funzionari di vari paesi, tra le oltre cinquanta vittime dell'attentato – l'ultimo bilancio è di 53 morti e più di 260 feriti - figurano pochi stranieri: l'ambasciatore della Cechia, Ivo Zdarek, e due americani oltre a un diplomatico danese ancora tra i dispersi, per citare solo gli occidentali (tra le vittime anche un vietnamita e ospiti afgani). A molti altri è andata bene in un punto di ritrovo dove spesso si incontrano anche giornalisti e uomini d'affari. Ma l'obiettivo non erano probabilmente loro. Come già si era ipotizzato sabato, nel mirino c'era forse l'intera élite pachistana: il presidente Zardari e il primo ministro Gilani, entrambi del Partito popolare fondato dalla dinastia Bhutto, e forse anche il capo dell'esercito, generale Kiyani. Il premier è così sicuro che l'attentato fosse contro di lui che lo ha detto ieri in una conversazione con la stampa all'aeroporto di Lahore. Secondo quanto riferito dal primo ministro, e riportato dalla televisione pachistana, i terroristi avevano individuato come obiettivo la sua residenza, che però era stata messa in allerta e sotto massima sorveglianza. Gilani, del resto, non è nuovo agli attentati: uscì illeso da un agguato il 3 settembre scorso alla periferia di Islamabad, quando alcuni sconosciuti aprirono il fuoco contro la sua auto blindata e il convoglio della scorta. Ma lui, semplicemente, non c'era....

Leggi tutto su Lettera22

La mappa è tratta dal sito di Bbconline

Nessun commento: