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venerdì 16 gennaio 2009

MISTER, BAKSHISH



Gli afgani maschi, a meno che non siano molto anziani, non chiedono l'elemosina. Ma donne e bambini si. Abiti stracciati, moccio perenne al naso, manine luride e un'età variabile tra i 5 e i 10 anni. Vendono chewingum datati, giornali del giorno prima e qualche altra cianfrusaglia. Le donne, nascoste dietro burqa davvero malridotti, con bambini piccolissimi in braccio, affollano in particolare certe strade della capitale e ovviante Chicken Street, la via dei “turisti”, o comunque di noi occidentali. Secondo il giornale Outlook, che riferiva di un'inchiesta dell'Unicef, i bambini di strada a Kabul sono circa 4mila (non tutti chiedono el elemosina) ma pare che la statistica sia per difetto. Fanno i lavori più diversi: lavapiatti, scaricatori ma anche meccanici o verdurai. Così a occhio il fenomeno è in aumento e soprattutto i bimbi che chiedono le elemosina sono in crescente numero. Pare che anche nel Nord del paese il fenomeno sia in aumento.E' una delle tante piaghe di questa città, effetto di una guerra sciagurata e di una ricostruzione che non offre lavoro. Dove dormono questi piccoli diavoli urbani che girano spesso coi piedi nudi infilati nei sandali? E ciancicano banconote da 10 afghanis (cinque per fare un dollaro) per comprarsi da mangiare o portare a casa – chi ce l'ha – qualcosa per i loro vecchi.

Kabul, foto di R. Martinis (particolare)

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