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giovedì 19 marzo 2009

IL CONTROPELO DELL'ASCOLTATRICE


Meno gran vanto del mio lavoro a Radio3 dove, a Dio piacendo, conduco de vez en cuando una trasmissione mattutina: Radio3mondo. E' divisa in due, la rassegna stampa internazionale alle sette e un approfondimento, di solito su tre temi, alle 11.30. La trasmissione compie tra poco dieci anni e io sono ormai diventato una presenza fissa di quella che mi è sempre sembrata una delle poche nicchie felici in un paese che si guarda l'ombelico, un'attività che non mi ha mai attratto. Di solito gli ascoltatori sono benevolenti e fanno un mucchio di complimenti alla trasmissione e alla conduzione. Una cosa che fa bene all'ego e alla salute.
Oggi però, un'ascoltatrice di Milano mi ha mandato una letteraccia. Non una letteraccia di insulti (cosa in cui sono specializzati i nazionalisti filoisraeliani) o qualche liscia e bussa di basso carattere ideologico (come il sito “Informazione corretta” che però da un po' mi lascia in pace il che comincia a preoccuparmi). No, la signora in questione non mi insultava ma mi faceva il contropelo e con carinerie mica da ridere: sciatto, compiaciuto e per niente fine come Radio3 richiederebbe. Confesso che ci sono rimasto male. Possono dirvi che soffiate nel microfono, che vi mangiate qualche parola, che sbagliate milioni con miliardi (e sì, anche questo succede) o che traducete dall'inglese “decade” (che per gli anglosassoni significa dieci anni) con decade (che in italiano significa invece dieci giorni, è successo stamane)...ma sciatto...
Se pensate a una persona sciatta credo che vi venga in mente un tipo con la camicia gualcita e non stirata, il collo zozzo, le scarpe slacciate e i calzini con i buchi. E se quella sciatteria si trasmette a come commentate o leggete le notizie, che affidabilità vi può dare una trasmissione così? Chissà, forse l'ascoltatrice ha ragione. E può darsi che a sentirmi dire che sono molto garbato, io sia diventato improvvisamente sciatto. In effetti, col tempo, si prende una certa dimestichezza col mezzo e ci si rilassa e spesso rilassarsi – una conquista importante – corre il rischio di trasformarsi in sciatteria. Arrivate a casa e buttate le scarpe da qualche parte, non svuotate i posacenere e mangiate rapidamente senza mettere piatti, bicchieri e tovaglioli. Disordine e sciatteria possono andare assieme e spesso derivare da un'eccessiva rilassatezza.
In realtà per me, la diretta è un po' sempre una prima volta ma certo ora c'è forse molta meno di quell'emozione che provavo quando iniziai la radio ormai una decina di anni fa. Credo che la strigliata della mia ascoltatrice mi costringerà a darmi una regolata: metterò a posto la stanza, il tavolo, le scarpe e mi farò la barba per benino. Alla radio non si vede. Ma può anche darsi che la barba lunga si senta.

1 commento:

Kush ha detto...

Perciò ha tagliato i baffi! Comunque sciatto o non, la trasmissione vale. E molto.