Se fossi un emiro degno dei tempi di Amanullah Khan, il re dell'Afghanistan che ha una qualche assonanza col mio patronimico, avrei una casa con giardino nel quartiere di Karteseh dove ospitare le mie concubine di Radio3Mondo, come ho detto loro scherzando (e non si adombrino di questa innocua galanterie i rispettivi mariti-fidanzati-amanti). Procurerei mandorle sgusciate, anacardi salati e succo di anar per le stagioni intermedie e meloni di Kunduz per i rigori dell'estate risparmiando alle mie belle i lugubri freddi della stagione invernale.
L'omaggio è dovuto dopo il rientro in redazione ai piani alti di Via Asiago 10 (ingresso anche dal numero 3) dove, resistendo ai quattro venti, regna ormai da quasi dieci anni la trasmissione e la redazione di Radio3Mondo. Una delle forse migliori emissioni - lasciatemelo dire- del panorama mediatico della Rai e, si parva licet, dello scenario giornalistico nazionale. Il merito è di queste ragazze che fabbricano quotidianamente la trasmissione cui noi conduttori prestiamo la voce e, a volte, qualche idea. Ma senza di loro...Non solo donne, certo perché una delle colonne è Pietro Filacchioni, detto il sindaco, un emiro del terzo piano dove ha una stanzetta tutta per sé che mi permette di condividere quando sono di turno. O l'abile Piero Pugliese, regista di più di una stagione.Ma Crisitiana, Cristina (a tempi alterni), Anna Maria, Giulia (per non dire della "veterana" Giovanna ora altrove distaccata), Costanza (la regista attuale)sono le regine di questa trasmissione dedicata al mondo e che a me pare una boccata di respiro alto in un paese che di solito si guarda l'ombelico e, ben che vada, la punta del naso.
Per me arrivare a Radio3Mondo, di cui sono uno degli indegni conduttori, è stato un caso. Favorito da un amico, Attilio Scarpellini, e dall'allora reggente delle trasmissioni del mattino, la milanesissima Chiara Galli. Mi fece un provino e via. Gli esami, davvero, non finiscono mai, ma la docente era ben disposta e l'alunno volenteroso. Per me è stata una grande scuola di giornalismo. Imparare la diretta. Tenere alto il tono della voce. Utilizzare come un'onda il flusso del discorso. Evitar le pause che, alla radio, son abissi infiniti. Reagire alle emergenze e agli ascoltatori che escon di strada. Non smanettare con le carte, non banfare nel microfono o soffiarsi il naso quando c'è il “rosso”, ossia sei “on air”, in onda. Eppoi dosare la propria logorrea visto che un conduttore conduce e dovrebbe parlar poco: deve far conoscere le idee degli altri, non le sue.
Le belle baiadere di Radio3Mondo (tra cui Betta Parisi tra le prime, curatrice storica e ora passata ad altri programmi) hanno corretto, sopportato, suggerito, digerite le bizze che son tipiche di chi, sentendosi ripreso, si stizza visto che ogni conduttore, si sa, nasce belle che imparato...
Ho dunque un debito di gratitudine anche perché la gente ignora il lavoro di squadra che sta dietro una trasmissione e senza il quale, come sempre, si non si va da nessuna parte. Certo, leggete voi e scegliete voi le notizie, ma chi ve le ha cercate col rigore e la competenza che derivano dall'esperienza? Chi vi ha corretto quel nome (ho sentito pronunciare Bérnard Kàshner per Bernàrd Kouchnér) o sottolineato quella macroscopica castroneria - scambiando miliardi per milioni - perché evitiate di ripeterla alla prossima puntata?
Adesso, da lunedi, torna il bello della diretta. E quell'emozione che non mi passa mai di tornare davanti al microfono, come se fosse la prima volta: davanti a una platea che non vedete e che si fa il caffè, si taglia la barba, riempie di buffetti i figlioli aggiustando loro la cartella. E voi lì, nell'aere fluido della prima mattina, che accarezzate i compiti non fatti, le magagne che aspettano in ufficio o l'appuntamento segreto, per il pomeriggio, col primo amante della figlia prediletta.
Che gran privilegio, che bel risveglio, che simpatica responsabilità visto poi che, quelle che date, son sempre pessime notizie. Buon mattino amici miei e buona giornata sulle frequenze di Radio3. E grazie ai meravigliosi tastieranti, tecnici del suono e della voce, che, dalla consolle, permettono il miracolo. Loro, come le belle baiadere, nascosti/e dietro la prosopopea del conduttore di turno. Ma senza i quali, le belle signorine di Via Asiago e gli abili digitanti alla consolle, che ce ne faremmo della nostra voce? Miele e tè, per sciogliere le corde vocali e ripartire per una nuova corsa. Evitare i colpi di tosse. Buon risveglio a voi e a me. E restate sintonizzati.
La foto: da sinistra (seduti) Benedetta Annibali, Cristiana Castellotti, Betta Parisi. In piedi Maria Teresa Sircana (altra colonna della prima ora), Pietro Filacchioni (il sindaco), Giulia Nucci e Mario Boccia (un fotoreporter ospite della puntata). Lo scatto è, niente meno, di Mario Dondero
1 commento:
caro Amanullah, ben tornato! E hai ragione, Radio3Mondo è uno dei migliori programmi del panorama radiofonico nazionale. Tanto che ho deciso di inserirlo (insieme al tuo Great game, of course) nel blogroll del mio blog Milleorienti.
Un caro saluto e un augurio di buon lavoro a tutti
Marco Restelli/milleorienti
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