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Una firma ai piani alti della Farnesina sta bloccando 70 milioni di euro. Manca la persona che, vergando il suo nome sull'ordine di finanziamento, permetta alla ragioneria di erogare i già magri fondi a disposizione della Direzione generale per la cooperazione (Dgcs). Fondi che, tra il bilancio del 2009 e i “residui” passati, variano tra i 60 e i 70 milioni. Una boccata di ossigeno necessaria perché i progetti finanziati all'estero dalla Farnesina alle Organizzazioni non governativa (Ong) vadano avanti.
La questione è nata con la nomina a console di Lione della signora Laura Bottà che fino a settembre era a capo dell'Ufficio VII . Ma al suo posto non è arrivato nessuno. Le Ong temono che la cosa si trascini per mesi e che il 2009 si apra con una montagna di carte inevase e nessun nuovo capo ufficio. Possibile che la fiammeggiante neo direttrice generale, Elisabetta Belloni, non abbia protestato? “Basterebbe un cenno del ministro o anche del segretario generale – dicono le Ong – e la cosa si risolverebbe. Basta aver voglia di farlo. Attenzione che non registriamo”. Preoccupazione legittima visto che l'Italia è il fanalino di coda della Ue nella cooperazione, scesa con la finanziaria 2009 a 326 milioni di euro, con un taglio di 522.
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