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giovedì 19 novembre 2009
AL VIA LA SECONDA ERA KARZAI
L'atmosfera è vagamente surreale. Le misure di sicurezza imponenti. Blindata come una città sotto assedio, un po' spettrale per via dei negozi tutti chiusi nella giornata di “festa” nazionale, Kabul sembra una metropoli di fantasmi. In divisa. Truppe speciali, militari nei nuovi blindati humwee americani, vigili e poliziotti a frotte e una numero imprecisato di agenti in borghese. Tutte le strade del centro sono chiuse al traffico con misure rigidissime così che per raggiungere la zona vip della città bisogna andare a piedi per chilometri. Per strada pochissimi passanti. E qualche pecora karakul che sfugge ai check point.
La cerimonia di insediamento per il secondo mandato di Hamid Karzai, il terzo se si considera il primo incarico ad interim, è previsto per le 11 a palazzo presidenziale. Ma l'area è sigillata anche per i giornalisti, con l'esclusione di tre per ogni leader che viene dall'estero (tra gli altri Hillary Clinton, il britannico Milliband, il pachistano Zardari e il ministro Frattini). Gli esclusi, nemmeno tanti e in larghissima maggioranza afgani, vengono ospitati in una sala della Tv di stato, a pochi metri dall'ambasciata americana e di fronte al quartier generale di Isaf, l'area più a rischio della città anche se ieri i talebani sono restati tranquilli a Kabul. Del resto i controlli sono severissimi e le perquisizioni minuziose...
Domani il seguito su Lettera22 nell'articolo da Kabul di E. Giordana
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