Visualizzazioni ultimo mese

Cerca nel blog

Translate

venerdì 2 aprile 2010

KARZAI CONTRO L'OCCIDENTE


I brogli elettorali
nelle elezioni presidenziali del 20 agosto 2009 ci furono eccome. Ma non per colpa degli afgani, bensì della comunità internazionale. Quelle frodi sono colpa loro. Parola di Hamid Karzai. Il presidente afgano va giù duro, fa nomi e cognomi e sembra così sfogare una rabbia a lungo repressa e che ha forse all'origine due cause più o meno recenti: la recentissima bocciatura, mercoledi alla Camera bassa del parlamento afgano, di un decreto che modificava la legge elettorale vigente, e che avrebbe sottratto alla Comunità internazionale la possibilità di nominare i tre membri stranieri nella Commissione di controllo delle elezioni (Ecc). E le bordate che continuano ad arrivargli dalla stampa americana secondo cui Obama lo striglia e ha sempre meno fiducia in lui.

Karzai rilancia: parla di responsabilità degli organismi internazionali che hanno prodotto gravi interferenze negli affari interni afgani e fa i nomi di Peter Galbraith, numero due della missione Onu all'epoca, e Philippe Morillon, capo degli osservatori europei. Karzai si sente nell'angolo o ha approfittato del momento per rilanciare e dimostrare agli afgani (e al mondo) chi è il presidente? E' in effetti il giorno dopo in cui, in vista delle legislative del 20 settembre, ha presentato al parlamento un decreto legge per mettere sotto il suo diretto controllo i cinque membri della Ecc. Ma la Camera bassa Wolesi Jirga (124 no e sei sì), ha bocciato la conversione del decreto legge con cui il presidente Hamid Karzai aveva deciso di porre sotto il suo diretto potere la commissione elettorale voluta dall'Onu e che limita di fatto i poteri presidenziali in materia di monitoraggio del processo elettorale. Ora il fascicolo andrà in Senato ma la bocciatura della Camera bassa di fatto lo azzoppa definitivamente oltre a essere uno schiaffo per il presidente.

Col decreto legge
di fine febbraio Karzai si prendeva la possibilità di scegliere tutti i cinque componenti della Commissione sottraendone il controllo alla comunità internazionale che fino ad ora aveva invece titolo per farlo attraverso le Nazioni unite. In modo “partecipativo” infatti, i suoi padrini stranieri potevano scegliere tre dei cinque responsabili. Si è trattato di uno "schiaffo" senza precedenti al presidente insediatosi per la seconda volta (la terza contando la prima presidenza ad interim) il 19 novembre 2009 sul più alto scranno delle istituzioni afgane.

2 commenti:

Andrea ha detto...

Fa paicere avere un sito che tiene informati su quel che succede in Afghanistan. Da parte di un editore, sorge la domanda: esiste una narrativa contemporanea in Afghanista?E intendo una narrativa autentica, locale, non di importazione europea o americana come è, credo, il caso degli aquiloni di Hosseini

Manu ha detto...

Si certo che c'è (e nulla a che vedere con le operazioni letterario-commerciali alla Hosseini): si veda ad esempio I fichi rossi di Mazar-e Sharif di Mohammad Hossein Mohammadi pubblicato da Ponte33 e tradotto dal dari