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lunedì 12 luglio 2010

KABUL, AFGHANISTAN


La prima novità che mi saluta dal banco del change money è che il dollaro sta a 44 afghanis e l'euro a 56. Erano a 50 e 70 rispettivamente l'anno scorso. Pare che l'apprezzamento sia dovuto a un decreto che impone agli organismi internazionali di usare la moneta nazionale. Il che ha prodotto al cambio un aumento della moneta nazionale del 20% il che è comprensibile se provate a immaginare quanti dollari circolano quaggiù dove è in vigore un doppio standard monetario e entrambe le valute sono...moneta corrente. Ma è una misura, non sono un economista, a doppio taglio. Lo stato guadagna di più attraverso la Banca centrale ma è pur vero che, chi può, evita di cambiare i dollari e cerca di usarli direttamente proprio per evitare di perderci il 20% e che l'afgano che si ritrova dollari preferisce ovviamente non cambiarli perché, se lo va, vede diminuire il suo introito. Così che il rischio è un aumento indiscriminato dei prezzi e dunque dell'inflazione. Un rischio forte in un'economia debole e super dipendente dagli aiuti esterni.

Vedremo nei prossimi giorni. Per ora non c'è molto altro da dire se non che si allarga la percezione che ogni giorno che passa gli afgani diventino sempre più insofferenti verso di noi. E che c'è una quantità di polvere da non dire

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