Visualizzazioni ultimo mese

Cerca nel blog

Translate

venerdì 2 marzo 2012

L'APERTURA DI CREDITO DELLE ONG A RICCARDI

Ieri si è tenuta a Roma la Conferenza:“La Cooperazione internazionale dell’Italia: una risorsa da valorizzare, modernizzare, rilanciare”. C'erano tutti, dal ministro Riccardi a esponenti delle forze politiche oltre, ovviamente, ai diversi responsabili di organismi di cooperazione allo sviluppo (Leggi tutto su Lettera22).

Leggo che L’Associazione Ong italiane, il Cini e Link2007 - la "triplice" delle Ong nazionali e non che lavorano in Italia, hanno espresso in un comunicato congiunto la loro soddisfazione per i risultati della Conferenza. Insomma un omaggio a Riccardi di cui speriamo il ministro faccia buon uso.

L'istituzione del ministero ha di per sè segnato un cambiamento nella politica dei governi della Repubblica che sinora si erano affidati, al massimo, a sottosegretari (chiamati anche viceministri) con delega o a commissari speciali. Ma è anche vero che della legge di riforma si parla da una decina d'anni e che tutte le proposte sono finora naufragate. E lo stesso si, negli utlimi dieci anni, quando, a ogni cambio di governo, si annuncia il "rilancio" della cooperazione, che non solo resta al palo, ma perde finanziamenti ogni anno che passa (ultimo taglio 7 milioni finiti al settore Giustizia). Infine Riccardi, ha un ottimo curriculum e senz'altro ottime intenzioni, ma non ha portafoglio e non è ancora chiaro chi comanda che cosa tra il suo ministero e quello degli Esteri e del Tesoro che hanno in mano i cordoni della borsa.

Insomma se son rose....Ma c'è altro. Ho la sensazione che la parola "cooperazione allo sviluppo" non muova più, nell'opinione pubblica, quei nobili sentimenti che solo dieci anni fa facevano vedere con simpatia volontari e cooperanti. Perché? C'è una crisi dell'impegno? La gente si è stufata? Non capisce - se lo ha mai capito - cosa fanno le Ong? Sanno che differenza c'è tra la cooperazione civile e quella militare? Tra professionisti e volontari?

Io penso che questo sarebbe un bel tema da affrontare. La politica ha le sue responsabilità. I media anche. I governi e il parlamento pure. Ma forse anche chi la cooperazione la fa davvero sul campo (mi ci metto anch'io) questa domanda dovrebbe porsela. In fin dei conti, se è una risorsa Paese, bisogna che il Paese dia una mano. Che sappia di che stiamo parlando e, magari, sia anche d'accordo.

Nessun commento: