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sabato 27 ottobre 2012

L'AFGHANISTAN...UFF CHE BARBA!

Venerdi scorso al Senato è saltato, per mancanza del numero legale in aula, il voto per la ratifica dell'accordo tra Italia ed Afghanistan, gia' approvato dalla Camera, e che ormai risale a quasi un anno fa. C'è rimasto male il sottosegretario agli Esteri, Staffan De Mistura, uno dei pochgi a cui evidentemente quel trattato sta a cuore.

Le agenzie riferiscono che si era iniziato con l'approvazione dei primi due articoli dell'accordo, ma al terzo punto la richiesta della verifica del numero legale, avanzata dal senatore della Lega Nord, Roberto Mura, ha confermato quel che l'occhio già vedeva: un'aula praticamente vuota. La ratifica sfuma, commentava ieri in prima pagina il Giornale di Vicenza, proprio nel giorno in cui viene ucciso un militare italiano, su cui si è subito esercitata la retorica istituzionale.

Per fortuna ieri a Vicenza ho ricevuto una consolazione non soltanto da quel commento in prima pagina (di Jean Luc Giorda): nella sala civica del Comune di Montecchio, a un pugno di chilometri del capoluogo, c'erano infatti ieri sera oltre 300 persone ad affollare la proiezione di fotografie afgane di Monika Bulaj cui anch'io partecipavo. Alberto Peruffo, il solido e appassionato organizzatore col suo circolo letterario dell'evento, ha sostenuto nell'introduzione che queste cose si fanno nonostante qualcuno abbia commentato: "l'Afghanistan? Che barba..."

Non tutti evidentemente la pensano così, come dimostrava quella nutrita e attenta presenza di intervenuti. Non tutti a parte i nostri senatori deduco che interpretano evidentemente il lato peggiore del popolar sentire. Del resto venerdi è pre week end. "Ma, sentaore - gli ricorda l'autista - c'è il voto sull'accordo bilaterale con l'Afghanistan....". "L'Afghanistan - il meschino rispose - ...uff che barba". E via sgommando. Altro che privilegi di casta. Lasciate ai senatori autisti e sconti su treni, aerei e barbieri. Ma fate in modo che, viaggiati e sbarbati, continuino almeno a lavorare.

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