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giovedì 29 novembre 2012

L'EREDITA' TRADITA DI EUGENE SMITH

William Eugene Smith (nato a Wichita il 30 dicembre 1918 e morto a Tucson il 15 ottobre 1978) è stato un grande fotogiornalista statunitense. Lavorò per Newsweek, Life anche se poi Smith cominciò ad avere un rapporto sempre più difficile col mondo dell'informazione. Ciò non gli impedì per altro di realizzare nel 1971 un lungo reportage sui tragici effetti dell'inquinamento da mercurio in Giappone (la sua foto più nota è l'incredibile e fortissimaTomoko Uemura in Her Bath che nsollevò un putiferio tra gli opeari della fabbrica Chisso). Sette anni dopo moriva. Pare che fosse un tipo che non amava a scendere a compromessi. Morì povero (18 dollari sul conto corrente) anche se non lo dava a vedere. Era un fotografo che faceva scatti del genere:
Fece anche molti scatti in guerra e sulla guerra: eccone uno, direste che faceva propaganda o informazione?
Adesso vorrei richiamare l'attenzione sul premio che la Fondazione che porta il suo nome ha attribuito per meriti fotografici a Peter van Agtmael nella sezione chiamata Humanistic Photography. Ecco lo scatto che apre la sezione dei Grant:
Ora ne posto un'altra dove il fotomontaggio è evidente e il risultato altrettanto, mi pare:
Questo è comunque il suo sito dove potete farvi un'idea del suo lavoro che, a mio modestissimo avviso, è una sorta del non plus ultra dell'embedded fotografico dalla parte dei "vincitori", se tali si possono chiamare.La guerra dev'essere quella afgana o quella irachena. Ma, tanto per porne una, la domanda che mi sorgespontanea è: dove sono i soggetti guerreggiati? Ora, in due parole, chiunque è libero di fotografare quel che gli pare e ognuno di giudicare. Ma se foste stati nella giurtia della Fondazione Smith, pensando al vecchio padre, avreste fatto la stessa scelta? Io no.

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