Molti senatori della Camera alta di Kabul
hanno criticato oggi il High Peace Council (Hpc), l'Alto consiglio di pace incaricato dal presidente della trattativa coi talebani, accusandolo di incompetenza e persino disonestà nel modo in cui riferisce dei suoi (scarsi) risultati. I motivi sono noti e più volte reiterati, ancor prima che dai senatori dai membri della società civile afgana:. In un
incontro a Roma col vice presidente della Commissione esteri del Senato, Paolo Corsini, uno dei più noti attivisti afgani – Ahmad Joyenda – lo ha ricordato un paio di settimane fa. Joyenda ha messo il dito nella piaga sostenendo che la comunità internazionale potrebbe avere un ruolo importante per spingere Karzai a cambiare la composizione dell'Alto consiglio di pace, deputato a trattare coi talebani. Proprio quello che ora chiedono i parlamentari:
i suoi 70 membri, quando furono designati da Karzai nel 2010, furono accusati proprio dagli attivisti di essere vecchie facce in gran parte legate a signori della guerra marcatamente antitalebani che, agli occhi della guerriglia in turbante, non potevano certo apparire super partes.
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