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mercoledì 24 luglio 2013

VERSO UN FONDO PER LE VITTIME DEL RANA PLAZA

Ad agosto a Dacca il primo incontro per definire il Fondo di risarcimento da 60 miliardi e per far entrare nel vivo l'Accordo sulla sicurezza nelle fabbriche del Bangladesh

A novanta giorni dalla tragedia del Rana Plaza, che causò la morte di 1129 persone (le operazioni di ricerca terminarono il 13 maggio) si fa il punto per evitare che si ripeta quello che è considerato il più grave episodio della Storia del tessile. Otto mesi primi era toccato alla fabbrica Tazreen.

L’11 e il 12 agosto a Dacca avrà luogo un incontro che ha lo scopo di riunire le aziende che hanno effettuato ordini ai vari stabilimenti in cui la mancanza di norme di sicurezza ha causato 1243 morti e migliaia di feriti. L’incontro avrà in agenda il tema del risarcimento: la cifra stimata per il Rana Plaza si aggira intorno ai 54 milioni di euro. Per la Tazreen intorno ai 4,3 milioni. Solo Primark ad oggi ha pubblicamente dichiarato che parteciperà al Fondo mentre altri marchi hanno preferito annunciare solo operazioni caritatevoli anziché impegnarsi su un Fondo negoziato. Tra i marchi invitati ci sono Benetton, Mango, Walmart, Primark, The Walt Disney Company e l’agenzia internazionale Li & Fung. Ciascuna aveva effettuato ordini a una delle fabbriche coinvolte dalle tragedie. Oltre a queste, sono state invitate anche Manifattura Corona, Piazza Italia e Yes Zee.

Intanto un po' di strada si è fatta, a partire dall'Accord on Fire and Building Safety in Bangladesh. La tragedia di Dacca contribuì a far firmare a molte aziende (anche italiane) - prima riluttanti - quest'accordo costituito da un contratto vincolante tra 70 marche e rivenditori del settore dell'abbigliamento (di oltre 15 Paesi), sindacati e Ong. L'8 luglio il Comitato di direzione dell'agreement ha annunciato il piano di avvio della fase esecutiva dell'Accordo che prevede:
Ispezioni iniziali, per identificare pericoli gravi e la necessità di riparazioni urgenti (da portare a a termine entro 9 mesi dalla firma). Una procedura intermedia per ottenere un effetto immediato nel caso in cui i processi d'ispezione o i rapporti dei lavoratori identifichino fabbriche che richiedono urgenti misure d'intervento. Avviamento delle procedure di assunzione per i posti di ispettore capo della sicurezza e del direttore esecutivo. Infine istituzione della struttura di governance tramite un Comitato di direzione con un numero uguale di rappresentanti delle aziende firmatarie e dei sindacati e un comitato consultivo con ampia rappresentanza in Bangladesh




Leggi il resto delle informazioni sull'incontro di Dacca in agosto nell'articolo suLettera22 o su il manifesto oggi in edicola

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