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mercoledì 25 dicembre 2013

REGALO DI NATALE ALL'AMBASCIATA AMERICANA

I talebani afgani hanno festeggiato il natale con una salva di granate sparate dalle montagne che circondano la conca di Kabul: una ha raggiunto la collina dei mausolei, dove sono sepolti diversi re afgani, altri due missili sono invece arrivati fin dentro l'ambasciata americana. Secondo i talebani, che hanno rivendicato l'azione menzionando 4 missili, provocando feriti. Secondo l'ambasciata solo una gran paura e una fuga nei compound sotterranei. Nessun ferito. L'azione dice solo un paio di cose: che è sempre più difficile attaccare le città se non da lontano, e che però la guerriglia sta aggiustando mira e gittata e riesce ancora difficile intercettarli. I missili son stati tirati all'alba e probabilmente piazzati col favore del buio. Ma sotto l'albero c'è altro.

Il sito internet dei talebani la notizia dell'attacco all'ambasciata ce l'ha in poche righe. Gli aggiornamenti son sempre lenti. In compenso il 22 han pubblicato una smentita che nega le indiscrezioni di stampa su mullah Baradar che, liberato dal Pakistan (cosa che secondo i talebani non è vera), sarebbe stato incaricato da mullah Omar di trattare con gli emissari di Karzai. Per quel che si sa, Baradar (ex numero 2 della shura di Quetta) li ha incontrati ma, dicono i talebani, senza alcun mandato ufficiale o ufficioso dei talebani. Un'unica nota: il mullah è citato in modo rispettoso e non certo come un traditore.

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