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domenica 12 febbraio 2017

Ma quali negoziati! Più uomini e più bombe

John Nicholson: muscolare
Il 15 febbraio si tiene a Mosca, su iniziativa russa, un incontro tra sei nazioni: India, Russia, Iran,  Pakistan, Cina e Afghanistan. E' il terzo incontro sull'Afghanistan ma con una differenza sostanziale: al primo Kabul non era stata invitata. Sebbene i rapporti tra Trump e Putin sembrino ottimi, la notizia ha sollevato le ire americane, in particolare del generale  John Nicholson, che comanda le truppe Usa in Afghanistan (10mila) e quelle della missione Nato Resolute Support (4mila).

Nicholson ha  detto a un comitato del Congresso che Iran e Russia sostengono i talebani e che Mosca sta lavorando a "legittimarli". Il che sarebbe una buona notizia che però al generale - responsabile dell'aumento dei raid aerei e delle vittime connesse da che ha preso il comando di Resolute Support (febbraio 2016) - non piace. Ha anzi detto, riporta sempre la stampa afgana, che occorrono più truppe. Nicholson ha detto nella notte di giovedi scorso,  che la guerra in Afghanistan è a un punto morto e che, per rompere il cerchio, migliaia di nuovi soldati americani e della Nato dovrebbero essere dispiegati in Afghanistan. Il vice portavoce del presidente Ashraf Ghani, Shahhussain Murtazawi ha aggiunto che venerdi  Ghani e  Trump si sono parlati al telefono pèer la seconda volta e hanno discusso  i modi per combattere i terroristi. Dopo che Trump si era dichiarato contrario a impiegare uomini e mezzi nel Paese, ora la musica potrebbe cambiare. La scarsa lungimiranza politica di Trump potrebbe prestare orecchie a Nicholson i cui risultati nella guerra al terrore si possono leggere nell'ultimo rapporto Onu sulle vittime civili.

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