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venerdì 5 aprile 2013

AFGHANISTAN, IL MITO DELLA COOPERAZIONE REGIONALE

Partners for Stability è l'ultima pubblicazione sull'Afghanistan della German Council on Foreign Relations (Dgap), network tedesco indipendente che da cinquant'anni si occupa di temi di politica estera. Si tratta di una raccolta di scritti che riguardano soprattutto il tema della cooperazione regionale, vista dal documento come la chiave di lungo termine per una stabilità del Paese dopo il 2014. Ci sono grosso modo quattro sezioni (droghe, sicurezza, sviluppo, attori esterni) e un'altra serie di contributi che mirano a evidenziare possibilità e necessità di un processo di integrazione e cooperazione regionale. Una sintesi/presentazione si può leggere sul sito della Dgap.



Il tema non è una novità ma ha preso nuovo impulso col cosiddetto “processo di Istanbul” iniziato nel 2011 sotto l'attenta guida della Turchia che ha rinforzato una vecchia iniziativa che risaliva al 2002 (la Regional Economic Co-operation Conference on Afghanistan o Recca, iniziata con una conferenza a Kabul già nel 2002). Ma quel percorso si è sviluppato poco e lentamente (come il documento stesso riconosce) così che anche il lavoro della Dgap appare un po' tardivo anche se encomiabile.

Il problema, mi pare, è tutto politico. L'integrazione regionale nessuno la vuole veramente o meglio ognuno vorrebbe tirare la giacchetta di Karzai dalla sua parte. Una chiave che bisognava affrontare con forza da subito è stata invece lasciata languire sono al 2011 e per la verità non sembra stare granché bene. Nessuno aveva interesse a promuoverla a cominicare da noi: la permanenza e immanenza della Nato del resto dice tutto. Non sarebbe stato logico integrare la presenza militare atlantica con altre forze che ne condividessero oneri e leadership? E l?Onu, l'unica presenza internazionale importante a Kabul, non è rimasta schiacciata sin dall'inizio sulla Nato tanto che la sua terziarietà e indipendenza ne è risultata per sempre minata? Scoprire o riscoprire adesso che un Afghanistan stabile ha bisogno di vicini (e lontani) che si parlino e non si facciano la guerra usando quel povero Paese, è un'ovvietà. Oggi una necessità ineludibile. Un po' tardi per accorgersene o un po' ipocrita aver finto di non accorgersene fino ad ora.

1 commento:

Claudio Bertolotti ha detto...

cooperazione regionale: come non essere d'accordo?A tal proposito mi permetto di segnalare un approfondimento sull'argomento pubblicato circa un anno fa: "Il ruolo delle potenze regionali sulla politica di sicurezza dell’Afghanistan nell’era post-NATO", in http://claudio-bertolotti.blogspot.it/2012/04/cemiss-il-ruolo-delle-potenze-regionali.html. Un cordiale saluto. Claudio Bertolotti