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sabato 7 settembre 2013

VIAGGIO ALL'EDEN 8 / VERSO KATHMANDU


India2: il sogno dei profughi tibetani. Viaggio a Dharamsala città di cani, scimmie e rifugiati. L'Oceano di saggezza e gli accordi tra Pechino e Delhi. Santi e santoni a Rishikesh. Ritorno alla capitale: a Chandni Chowk nell'inferno del Crown Hotel

Una delle mete laterali che si potevano scegliere da Delhi prima di avventurarsi nel viaggio verso Kathmandu, obiettivo ultimo del “Viaggio all'Eden” degli anni Settanta, era un paesino himalayano che si chiama McLeod Ganj, in onore di Sir Donald Friell McLeod. E' un sobborgo di Dharamsala, cittadina dell'Himachal Pradesh indiano che non fa 20mila abitanti è che è la sede del governo tibetano in esilio. A McLeod invece risiede il XIVmo Dalai lama. Ci si poteva andare benissimo da Amritsar, magari con un breve passaggio da Chandigarh – la città utopica di Le Corbusier – altrimenti da Delhi, crocevia delle varie spedizioni nella Grande Madre India. A Delhi si prende un treno sino a Pathankot, dove un altro convoglio overnight per il Nord si muove lungo chiassose stazioni punjabi, attraversate dai rituali richiami dei venditori di tè al cardamomo serviti (allora) in piccole tazze di creta, accompagnate da dolcetti di latte o pastelle fritte accovacciate in larghe foglie ricurve e cucite con filo vegetale (oggi l'ecologica ferramenta è stata sostituita da sacchettini di plastica azzurra). Da lì, attraverso un paesaggio che si snoda tra campi sempre più verdi circondati da foreste e vallate, si sale in autobus sino a Dharamsala e, infine, al piccolo paesino di McLeod Ganj dove, in un'urbanistica disomogenea e improvvisata, si affastellano i dettagli di un piccolo Tibet ricostruito in modo raffazzonato e miscelato all'architettura tipica delle cittadine indiane. La chiamano la “piccola Lhasa”.

segue in un libro di prossima pubblicazione

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