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mercoledì 22 gennaio 2014

HRW, IL BRUTTO 2013 DELLE DONNE AFGANE

Duro il giudizio di Human Rights Watch sull'Afghanistan che, nel suo rapporto annuale, giudica con severità la situazione nel Paese e nelle istituzioni soprattutto sotto il profilo di genere: nel 2013 è stato ridotto  il numero di  posti riservati alle donne nei 34 consigli provinciali del Paese per cui si vota in aprile (assieme al nuovo presidente). Il ministero della Giustizia ha inoltre aggiunto una disposizione al codice penale che vieta la testimonianza da parte di familiari, il che rende più difficile  perseguire i colpevoli di abuso domestico e nei casi di matrimonio precoce o altre forme di matrimonio forzato. Secondo il rapporto dunque, gli oppositori dei diritti delle donne hanno approfittato del declino dell'interesse internazionale sull'Afghanistan per iniziare a frenare i progressi compiuti dopo la fine del regime talebano nel 2001 come nel caso del decreto  per l'eliminazione della violenza contro le donne (Legge Evaw), deciso da Karzai  nel 2009 ma non ancora licenziato come legge dal parlamento. Il decreto legge rimane in vigore, ma sul piano operativo la sua forza innovativa risulta indebolita (come risulta anche da alcune sentenze).
Il rapporto denuncia infine anche una serie di aggressioni fisiche nel 2013 contro personaggi pubblici femminili, anche con omicidi mirati.

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