Cinque
anni fa il sergente Bowe
Bergdahl fu catturato dia talebani. Sabato è stato liberato contro
cinque guerriglieri detenuti a Guantanamo. Cosa abbia spinto il
presidente Obama ad accettare lo scambio 5 contro uno pur di salvare
il ventottenne Bergdahl non si sa, certo è che la cosa ha scatenato
polemiche anche se c'è chi ha applaudito il gesto.
Intanto
ecco chi sono i
cinque liberati: il più di rilievo è forse mullah Khirullah Said
Wali Khairkhwa ex ministro dell'Interno e governatore di Herat ai
tempi dell'emirato. Segue mullah Fazel Mazloom, capo di stato
maggiore dell'esercito talebano, maulaui Abdul Haq Waseeq, vice
dell'intelligence, maulaui Noorullah Noori, già governatore di
Balkh e poi a capo della sicurezza militare della capitale (Kandahar)
e infine maulaui Muhammad Nabi Omeri, talebano della prima ora e
comandante nel Sud del Paese. Tutti chierici, ovviamente.
I
repubblicani americani sono insorti: John Mc Kaein – che comunque
cerca ogni occasione per attaccare Obama - sostiene che il
trasferimento dei cinque in Qatar (che
ha svolto un ruolo di mediazione e ha offerto un territorio franco ai
liberati) equivale alla liberazione di gente “ad altissimo rischio”
e che comunque il fatto costituisce un pericoloso precedente
Ma perObama è un successo, anche
perché ha ribadito che vuole chiudere Guantanamo, senza contare che
forse è anche un primo passo per negoziare altro.
Sorprendentemente, nonostante molti analisti afgani abbiano criticato
la mossa che avrebbe aperto una finestra alla guerriglia proprio
mentre si prepara il ritiro delle truppe Nato, l'Alto consiglio di
pace, istituito da Karzai per negoziare con i talebani e finora
ferreo oppositore a trattative dirette tra loro e gli tra, spende
una buona parola esprimendo ottimismo sul futuro anche se l'Hpc non
ha avuto nessun ruolo nella trattativa.
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