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lunedì 2 giugno 2014

Cinque contro uno: scambio di prigionieri Usa-talebani

Cinque anni fa il sergente Bowe Bergdahl fu catturato dia talebani. Sabato è stato liberato contro cinque guerriglieri detenuti a Guantanamo. Cosa abbia spinto il presidente Obama ad accettare lo scambio 5 contro uno pur di salvare il ventottenne Bergdahl non si sa, certo è che la cosa ha scatenato polemiche anche se c'è chi ha applaudito il gesto.

Intanto ecco chi sono i cinque liberati: il più di rilievo è forse mullah Khirullah Said Wali Khairkhwa ex ministro dell'Interno e governatore di Herat ai tempi dell'emirato. Segue mullah Fazel Mazloom, capo di stato maggiore dell'esercito talebano, maulaui Abdul Haq Waseeq, vice dell'intelligence, maulaui Noorullah Noori, già governatore di Balkh e poi a capo della sicurezza militare della capitale (Kandahar) e infine maulaui Muhammad Nabi Omeri, talebano della prima ora e comandante nel Sud del Paese. Tutti chierici, ovviamente.

I repubblicani americani sono insorti: John Mc Kaein – che comunque cerca ogni occasione per attaccare Obama - sostiene che il trasferimento dei cinque in Qatar (che ha svolto un ruolo di mediazione e ha offerto un territorio franco ai liberati) equivale alla liberazione di gente “ad altissimo rischio” e che comunque il fatto costituisce un pericoloso precedente

Ma perObama è un successo, anche perché ha ribadito che vuole chiudere Guantanamo, senza contare che forse è anche un primo passo per negoziare altro. Sorprendentemente, nonostante molti analisti afgani abbiano criticato la mossa che avrebbe aperto una finestra alla guerriglia proprio mentre si prepara il ritiro delle truppe Nato, l'Alto consiglio di pace, istituito da Karzai per negoziare con i talebani e finora ferreo oppositore a trattative dirette tra loro e gli tra, spende una buona parola esprimendo ottimismo sul futuro anche se l'Hpc non ha avuto nessun ruolo nella trattativa. 

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