La lettera pubblicata oggi su il manifesto dall'associazione “Afgana”
Cinque domande alla titolare degli Esteri per capire se il governo intende cambiare passo |
Fin
qui, in Afghanistan la componente civile del sostegno internazionale
è stata subalterna a quella militare, che ha prevalso in termini di
risorse impiegate e di obiettivi programmatici. Nonostante le ingenti
risorse dedicate, lo strumento militare si è rivelato inefficace,
perfino controproducente, nel proteggere la popolazione, sconfiggere
i gruppi di opposizione armata, consolidare un governo democratico.
Il fallimento del paradigma adottato in Afghanistan - dove i Talebani
rimangono una forza tutt’altro che residuale e la percentuale delle
vittime civili continua a crescere - dimostra l’anacronismo
e la disfunzionalità dell’equazione che in politica internazionale
associa realismo e militarismo, l’idea cioè che la sicurezza e la
stabilità possano essere garantite e perseguite affidandosi alle
armi. La transizione afgana offre alla comunità internazionale
l’occasione di archiviare tale paradigma, in favore di uno
completamente diverso, fondato sulla cooperazione, la diplomazia, il
multilateralismo, la faticosa ricerca del dialogo e della
riconciliazione. Un paradigma che non veda più la politica estera
schiacciata o subalterna alla politica della difesa e che non riduca
più la politica della difesa alla semplice questione della
“sicurezza”. A partire dalla piena attuazione dell’articolo 11
della Costituzione e dal legame che esso stabilisce tra vocazione
pacifista e vocazione internazionalista del nostro paese, il governo
italiano potrebbe farsi promotore in Europa di questo nuovo
paradigma, evitando che la comunità internazionale ripeta i suoi
errori o che abdichi alle proprie responsabilità in un momento così
delicato per le sorti dell’Afghanistan.
Alla
luce di questi elementi di discussione, ci rivolgiamo al ministro
degli Esteri, Federica Mogherini – che nel corso degli anni, da
deputato, ha dimostrato sincero interesse per gli sforzi compiuti in
ambito civile in Afghanistan – per sapere: 1) quale sia la
strategia del governo italiano per l’Afghanistan nella fase
successiva al compimento della missione Isaf; 2) se il governo
italiano intenda favorire una posizione comune sull’Afghanistan in
sede europea e un maggior protagonismo delle Nazioni Unite; 3) quali
iniziative intenda assumere il governo italiano per favorire il
processo di pace e riconciliazione; 4) quali iniziative intenda
assumere il governo per favorire la società civile afgana; 5) quali
iniziative intenda assumere il governo per sostenere le attività
svolte dalle Ong italiane che operano in Afghanistan.
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