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La ministro Roberta Pinotti |
E'
una vera e propria marcia indietro quella contenuta in una nota della
Difesa a proposito dell'esercitazione militare “Vega” che si
svolgerà in Sardegna e per la quale è in agenda la partecipazione
dell'aviazione israeliana. Esercitazione che, dopo o la buferainnescata dalla divulgazione della notizia, apparsa prima sull'Unione
Sarda, ma poi anche su ilmanifesto, Il Fatto, l'Huffington Post, Il
Giornale e così via tra siti, blog e twitter, si è trasformata in
una vera e propria patata bollente per il governo e la ministro
Pinotti. La nota spiega che l'esercitazione non prevede né
bombardamenti né che si apra il fuoco e, soprattutto, che il
programma delle esercitazioni che si svolgeranno in Sardegna nel
secondo semestre del 2014 non è stato ancora approvato dallo Stato
Maggiore della Difesa e quindi comunicato al vertice del Dicastero.
Insomma, dice Via XX Settembre, l'esercitazione si farà ma la fase
di pianificazione non è stata ancora completata, cosa che avverrà a
settembre e solo allora "verranno confermate le nazioni partecipanti" a quelle che, secondo il ministero, saranno solo simulazioni elettroniche.
Malignamente aggiungiamo che non
ci sarebbe da stupirsi se Israele declinasse l'invito, magari dopo
qualche pressione diplomatica. Certo è un modo piuttosto bizzarro di
spiegare come stano le cose e se l'Italia intenda o meno ospitare gli
stessi avieri che magari in queste ore sono al lavoro su Gaza. La
ministra tace forse per nascondere un certo imbarazzo. La patata bollente per adesso è finita in
mano al suo ufficio stampa. Che, pare di capire, per ora sostiene che
se mai gli israeliani venissero a Capo Frasca sarebbe solo per fare
qualche ora di volo sull'isola. Turismo, non guerra. Al massimo videogame.
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