La polizia pachistana aveva arrestato in settembre Bilal, Shaukat, Salman, Zafar Iqbal, Israr-ul-Rehman, Zafar Ali, Irfan, Izharullah, Adnan e Ikram, tutti militanti del Tehreek-e-Taliban Pakistan (Tttp), i talebani del Pakistan che decisero l'uccisione della giovane quindicenne che simboleggiava il diritto allo studio delle ragazze dopo un ordine di mullah Fazlullah, il controverso e sanguinario comandante del Ttp conosciuto anche come mullah Radio per i suoi proclami radiofonici. Il giudice Amin Kundi del tribunale di Mingore, città natale di Malala, li ha riconosciuti tutti colpevoli dell'attentato (la polizia aveva trovato anche le armi utilizzate) condannandoli alla prigionia più lunga in Pakistan (25 anni).
Sabeen Mahmud. Sopra Malala |
Tra i più rilevanti e recenti si può citare l'omicidio, qualche giorno dopo la morte di Sabeen, di Syed Wahidur Rahman, docente della Università di Karachi. La sua colpa? Essere sciita. Così come avvenuto in marzo per l'avvocato Ali Hasnain Bukhari, lui pure sciita e attivista del Muttahida Qaumi Movement (Mqm), Stessa tecnica – assassini in moto – e stessa colpa, oppure quella di essere il legale di un movimento politico rivale. Shakeel Auj, rettore della stessa università di Syed Wahidur Rahman che è stato invece ucciso nel settembre del 2014 mentre stava andando a una conferenza al consolato iraniano. Secondo la polizia era una vittima designata dopo che una madrasa di Karachi aveva emesso una fatwa contro di lui per blasfemia. Colpevoli e mandanti sono rimasti impuniti.
Ma a far le spese della violenza politica, islamista o settaria ci sono anche professori di diritto islamico: è il caso di
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