Visualizzazioni ultimo mese

Cerca nel blog

Translate

lunedì 4 maggio 2015

Governo e talebani a Doha: un pugno di mosche o una svolta?

Si è conclusa per ora con un nulla di fatto la due giorni che ha visto in una località balneare del Qatar - Al-Khor, resort vicino a Doha (nell'immagine) -  partecipare una delegazione talebana e una del governo afgano composta, a quanto si desume, da esponenti dell'Alto consiglio di pace e funzionari. Sull'incontro "informale" a porte chiuse vige il massimo riserbo ma qualcosa è filtrato. Il governo avrebbe chiesto un cessate il fuoco e i talebani - per dirla in soldoni - avrebbero risposto picche adducendo il fatto che finché restano soldati stranieri  in Afghanistan, di tregua non se ne parla (vedi il bollettino quotidiano di morti e attentati). Il governo ha rilanciato sottolineando che le truppe combattenti non ci sono più ma sono rimasti solo istruttori. I talebani hanno però tenuto il punto ma c'è da dubitare che avessero mandato per trattare. Chi ha partecipato con loro alla conferenza organizzata da Pugwash? Secondo Reuters anche esponenti di Usa, Cina e Pakistan.



Insomma, alla fine un pugno di mosche? No: secondo la stampa del Golfo (che tiene a rimarcare lo sforzo del Qatar) ci sarebbe in calendario già un nuovo appuntamento negli Emirati arabi uniti addirittura il mese prossimo e comunque a Doha si è convenuto su diversi punti (come l'estraneità di Daesh al contesto afgano, la questione dell'ufficio dei talebani a Doha o la cancellazione di alcuni talebani dalla black list dell'Onu). Se il calendario sarà rispettato  allora i colloqui di Doha, che al momento han partorito un topolino, si trasformerebbero in una svolta: una politica dei piccoli passi dunque, aiutata dalle complicazioni interne alla guerriglia afgana e dalle pressioni del Pakistan sui talebani angustiati,  non meno del governo Ghani, anche dalla presenza del califfato. Sarà interessante vedere la stampa pachistana e iraniana nei prossimi giorni. Quanto ad Al Jazeera, l'autorevole tv proprio di Doha, sulla questione è rimasta silenziosa. Davvero bizzarro. Un'altra bizzarria? Quel che ha detto il re degli islamisti afgani (al governo), Abdul Rassul Sayyaf, che ha sparato a zero sulla conferenza. C'è da dire che il capo delegazione talebano, Mohammad Stanikzai, è un suo vecchio amico: aderì  all'Itteahad-e islami di Sayyaf come comandante del fronte sudoccidentale ma poi seguì mullah Omar. Ruggini da vecchi mujahedin.

Nessun commento: